Resta con me si conclude con l’ultima puntata che svela chi è la talpa in polizia. Si tratta di Marco Palma (Arturo Muselli), un collega e amico di Alessandro Scudieri (Francesco Arca). Marco, dopo una serata alcolica, aveva investito e ucciso un motociclista e lo aveva lasciato sull’asfalto, sperando di non essere scoperto. Non sapeva di essere stato filmato da uno dei componenti della banda di rapinatori che avevano ferito Paola al ristorante che avevano iniziato a ricattarlo. Ma facciamo un passo indietro per spiegare bene come sono andate le cose.
La storia della prima stagione di Resta con me gira intorno al vicequestore aggiunto Alessandro Scudieri e a sua moglie Paola Montella (Laura Andriani), giudice presso il tribunale dei minori. Un giorno, mentre i due sono al ristorante, restano coinvolti in un tentativo di rapina. Alessandro interviene, ma durante la sparatoria Paola, che è incinta, viene colpita e perde il bambino. Quando Paola scopre che in realtà Alessandro era in quel ristorante perché era sulle tracce di una banda di rapinatori, gli addossa la responsabilità di aver messo in pericolo lei e suo figlio e non riesce a perdonarlo.
Alessandro è determinato a catturare la banda e a riconquistare l’amore di Paola e si fa trasferire in una nuova squadra. In teoria, i membri di questo questo gruppo intervengono solo di notte e lavorando con loro Alessandro potrebbe trovare delle tracce utili al suo scopo, ma nella realtà sono sempre impegnati, dovranno risolvere parecchi delitti contemporaneamente ma il vicequestore non smette di seguire i movimenti della banda.
Alessandro chiede aiuto a Gennaro Russo (Luca Gallone) un suo amico di infanzia con precedenti penali, che vuole riscattarsi per amore del figlio Diego (Mario Di Leva) un bambino molto intelligente di cui si prende cura da solo, dopo che sua moglie, una tossicodipendente, li ha abbandonati. Gennaro accetta di collaborare ma viene ucciso, e suo figlio Diego viene affidato temporaneamente ad Alessandro e Paola, che inizialmente si mostra contraria. Nel giro di breve tempo però, i due si affezionano al bambino, che a sua volta si lega moltissimo a loro, nonostante il dolore per la perdita del padre. Con Alessandro e Paola, Diego si sente al sicuro.
Nel frattempo, l’indagine sui rapinatori prosegue, ma qualsiasi pista porti alla banda si rivela un fallimento. É evidente che in questura operi una talpa. Dopo molte vicissitudini e molte vittime si scopre che la talpa è Marco Palma, vicequestore aggiunto e amico sin dall’infanzia di Alessandro e Gennaro.
Marco aveva travolto e ucciso un motociclista e lo aveva lasciato sul selciato, convinto che l’avrebbe fatta franca. Non sapeva però di essere stato filmato da uno dei componenti della banda di rapinatori, che avevano fatto sparire il cadavere, ma avevano iniziato a ricattarlo. Palma non riusciva a sottrarsi alle richieste della banda. Era stato costretto a riferire tutti i movimenti che la polizia si apprestava a fare, ed era anche stato costretto ad uccidere Gennaro e altre persone, tra cui Stefano D’Angelo (anche lui poliziotto, e fratello della sua fidanzata, Ilaria) e Capuano, un detenuto in semilibertà che stava per fare importanti rivelazioni.
L’ultimo depistaggio dei rapinatori ed un errore di Marco permettono ad Alessandro di scoprire che la talpa è proprio il suo migliore amico.
Tornando a Diego, proprio quando il bambino è riuscito a ritrovare un po’ di serenità deve affrontare due grandi dolori, sua madre Cristiana (Gisella Szaniszlò) che lo abbandona nuovamente perché ricade nella spirale della droga e la scoperta che suo padre è stato ucciso perché collaborava con la polizia. Il bambino è disperato, non si fida di nessuno e dopo essersi procurato una pistola nel quartiere dove era nato, cerca di uccidere Tarek, uno spacciatore al quale attribuisce l’uccisione del padre.
Alessandro riesce a fermare Diego, ma non riferisce ai suoi superiori l’accaduto per evitare che il bambino venga collocato in una struttura. Ma la scena era stata registrata e Alessandro viene sospeso, (proseguirà le sue indagini da fuori con la collaborazione dei colleghi). Diego viene portato in una struttura e successivamente affidato in preadozione ad una coppia di coniugi.
Dopo due mesi, a Natale, ritroviamo tutti i membri della squadra riuniti in una trattoria con le rispettive famiglie. Paola però riceve una telefonata e la avvertono che Diego è scappato. Ritrovano il bambino davanti alla porta di casa loro: vuole trascorrere con loro la sera di Natale perché ormai lì considera la sua famiglia.