La notizia è diventata subito virale per la sua assurdità. A Bologna, in via Santo Stefano, una nota agenzia immobiliare affitterà da dicembre un monolocale. Fin qui, nulla di strano. Il problema è che questo monolocale è di appena sei metri quadrati. Una presa in giro se non fosse che il posto è attualmente occupato da un ragazzo, che lo lascerà appunto tra poco. Si tratta di una situazione legale? La risposta è no.
Secondo l’articolo 3 del Decreto ministeriale del 5 luglio 1975, la dimensione minima di un monolocale non dovrebbe essere inferiore a 28 metri quadrati per una singola persona e a 38 metri quadrati per due persone, servizi inclusi. Tutto questo con un’altezza minima di 2,40 metri, per corridoi, disimpegni, bagni e ripostigli. Altezza che sale a 2,70 metri per gli altri ambienti. Queste specifiche sono valide su tutto il territorio nazionale, tranne che per i Comuni situati oltre i 1000 metri sul livello del mare. In questo caso, l’altezza può essere ridotta a 2,55 metri.
Quindi, che si affitti un posto del genere è purtroppo possibile, che sia lecito, però, no. La vice sindaca di Bologna, con delega alla Casa, Emily Clancy ha detto:
“Di fronte a situazioni come queste, il nostro obiettivo è tutelare la dignità delle persone e contrastare pratiche speculative che sfruttano la complessità del mercato abitativo. Non siamo di fronte a un vero monolocale: 8 metri quadrati non possono essere considerati abitabili secondo i criteri minimi, nemmeno come camera singola che dovrebbe essere di almeno 9 metri quadrati“.
A tal proposito, dura è stata anche la reazione della Fiaip, Federazione italiana agenti immobiliari professionali di Bologna:
“L’importanza di un codice deontologico per una associazione e sindacato di categoria è la dimostrazione del grande lavoro che essa opera per avere agenti immobiliari sempre più professionali e corretti con i clienti. La trasparenza deve portare anche al rifiuto di lavorare su immobili ‘improponibili. Riteniamo che il ruolo degli operatori immobiliari sia essenziale non solo per facilitare le transazioni, ma anche per contribuire a un mercato più equo e sostenibile. Invitiamo pertanto tutti i professionisti del settore ad evitare operazioni che possano configurarsi come speculazioni a danno dei consumatori, aggravando ulteriormente le difficoltà di chi già affronta l’emergenza abitativa“.
L’agenzia immobiliare si difende spiegando di aver detto subito al potenziale affittuario le micro dimensioni dell’immobile, mettendolo in guardia sulla vivibilità. Aggiungendo, inoltre, che il prezzo è in linea con le quote di mercato di altre città, per esempio Milano.
Ma com’è questo monolocale? Le immagini che vi mostriamo non lasciano troppo spazio all’immaginazione. Vi si accede attraverso una piccola scala a chiocciola. All’interno dell’ambiente, dotato di una sola finestra, si trovano una mini cucina, il bagno e un letto da una piazza, parzialmente coperto dal piano cottura.
L’armadio è solo un pensile con qualche stampella. La scrivania, invece, è grande come una mensola. Nulla di paragonabile alle chambres de bonne francesi, piccolissime ma abitabili.