Alice nel Paese delle Meraviglie non è solo una delle opere più celebri della letteratura per l’infanzia, ma anche un enigma ricco di interpretazioni. Nato come racconto per divertire Alice Liddell e le sue sorelle, il libro riflette sia l’immaginazione del suo autore, Lewis Carroll, pseudonimo di Charles Dodgson, sia i complessi cambiamenti culturali e personali dell’epoca (fu pubblicato nel 1865). Charles Dodgson era professore di matematica a Oxford e fotografo dilettante. Legatissimo alla famiglia del decano del Christ Church College, Henry George Liddell, Dodgson-Carroll era vicino in particolare ad Alice Liddle, che all’epoca dei fatti aveva 10 anni. Durante una gita sul Tamigi nel 1862, Carroll intrattenne Alice e le sue sorelle con una storia fantastica, che sarebbe poi diventata il primo manoscritto della celebre opera, Alice’s Adventures Under Ground.
Dodgson successivamente trascrisse e ampliò il racconto, pubblicandolo nel 1865 con il nome Alice’s Adventures in Wonderland e corredandolo di illustrazioni vivide a cura di Sir John Tenniel.
Negli anni, Alice nel Paese delle Meraviglie ha avuto molte letture critiche. Alcune interpretazioni vedono nel libro un’allegoria politica, con Wonderland come una parodia del sistema legale britannico e della monarchia vittoriana. Altri vi leggono riferimenti al colonialismo, con Alice come rappresentante dei valori occidentali che cerca di imporre la propria logica su un mondo diverso.
Non mancano anche le chiavi di lettura psicoanalitiche. Alice, con il suo corpo che cambia dimensione e la sua ricerca di identità, è stata vista come una metafora del passaggio dall’infanzia all’età adulta. Simbolismi come il buco del coniglio, le chiavi, e il fungo magico sono stati letti attraverso lenti sessuali. E persino come allusioni alla cultura della droga. Amplificate negli anni Sessanta dalla controcultura psichedelica.
Anche la figura di Lewis Carroll è stata oggetto di controversie. Secondo alcuni studiosi, infatti, come lo scrittore britannico Will Self, Carroll aveva avuto un rapporto improprio con Alice Liddell. Che smise di frequentare quando la bambina compì 11 anni. Al centro delle polemiche, anche le foto che scattava alle piccole. Una di queste, scoperta in un museo francese, immortalava Lorina Liddell, la sorella più grande di Alice, in un nudo frontale.
Quanto a Alice Liddell, la sua non fu una vita fortunata. Sposò Reginald Hargreaves e faticò molto per fare pace con l’identità artistica della “Alice” letteraria. La perdita di due dei suoi tre figli durante la Prima Guerra Mondiale segnò profondamente la sua vita. Nel tentativo di affrontare difficoltà economiche, dopo la morte del marito, fu costretta a vendere il manoscritto originale che Carroll le aveva donato. Morì nel 1934.