Una ricerca svedese condotta sui coproliti, ovvero le feci fossilizzate dei dinosauri, ha fatto luce su come abbiano fatto questi mega rettili a prendere il sopravvento sul pianeta Terra. Tutto merito della dieta. Ma anche della loro capacità di adattamento che li ha resi dominanti nel periodo tra il Triassico e il Giurassico.
L’esame dei coproliti ha rivelato informazioni preziose sulla paleoecologia negli ultimi anni. Questi residui, infatti, contengono resti di cibo e ci aiutano con grande precisione a ricostruire la catena alimentare della maggior parte degli esseri vissuti milioni di anni fa.
La ricerca, condotta dal paleontologo dell’università di Uppsala, Martin Qvarnström assieme al collega polacco Grzegorz Niedźwiedzki, ha utilizzato avanzate tecniche di scansione 3D e raggi X presso il Synchrotron Radiation Facility di Grenoble. Al vaglio degli studiosi, più di 500 fossili raccolti in un periodo di 25 anni da circa 10 siti nel sud della Polonia, appartenenti a un lasso di tempo che va dal tardo Triassico all’inizio del Giurassico. Tra le scoperte più interessanti, la presenza di squame di pesce e ossa frantumate all’interno degli escrementi.
Con ogni probabilità, all’inizio i dinosauri erano onnivori opportunisti e consumavano ogni risorsa disponibile, adattandosi a nuovi tipi di cibo con facilità. Questa flessibilità li rese capaci di sopravvivere a drastici cambiamenti climatici durante la frammentazione del supercontinente Pangea e all’attività vulcanica intensa. A differenza di altre specie più specializzate, come i dicinodonti che si nutrivano solo di conifere, i dinosauri furono in grado di variare la loro dieta includendo felci e altre piante.
Gli antenati dei dinosauri si evolsero da piccoli rettili onnivori fino a diventare grandi erbivori e carnivori nel Giurassico. La varietà alimentare, combinata con una postura eretta e una maggiore agilità, fornì un vantaggio evolutivo chiave. Le analisi delle feci fossilizzate hanno reso possibile la suddivisione della loro ascesa in cinque fasi, culminate nell’evoluzione dei grandi dinosauri carnivori e nella diversificazione delle specie erbivore.
Durante la rottura di Pangea, i dinosauri si adattarono rapidamente ai mutamenti climatici, a differenza di altre specie la cui dieta ristretta era un grande limite. L’adattabilità alimentare fu decisiva. I resti di carbone vegetale intrappolati nei coproliti mostrano che i dinosauri erano in grado di detossificare le piante tossiche. In questo modo potevano contare su una gamma alimentare più ampia rispetto ai rivali
Ecco quindi le risposte a uno dei misteri più affascinanti della paleontologia.