La storia della prima fotografia della Luna è avvolta da un certo mistero e da alcune controversie. Le prime immagini del satellite, infatti, risalgono alla metà del XIX secolo, un’epoca in cui la fotografia era ancora agli albori e le tecniche assolutamente sperimentali. Nonostante questo, però, il 2 gennaio 1839 Louis Jacques Mandé Daguerre, puntò il suo obiettivo, per così dire, verso la Luna scattando la sua prima immagine. Sfortunatamente, però, quella fotografia, anzi, quel dagherrotipo non ha mostrato una grande qualità e, soprattutto, è andata persa nel corso degli anni.
La specifica è necessaria perché il dagherrotipo era la prima forma di fotografia, inventata nel XIX secolo. Ovvero, un’immagine unica, positiva e non riproducibile, ottenuta su una lastra metallica argentata, al termine di un processo lungo e delicato, che richiedeva tempi di esposizione molto lunghi e condizioni di luce controllate. Considerato il “soggetto” dell’opera, una missione quasi impossibile all’epoca.
Per questo motivo, dunque, gli storici hanno attribuito il titolo di primo fotografo della Luna al chimico e scienziato John William Draper. Il 26 marzo 1840, infatti, riesce a catturare un’immagine più definita utilizzando sempre la tecnica del dagherrotipo. Una vera e propria impresa considerando i tempi e, soprattutto, le difficoltà incontrate ancora oggi nel realizzare uno scatto visibile del nostro satellite.
Le maggiori difficoltà vengono presentate proprio dal tipo di luce che varia a seconda delle diverse fasi lunari ed anche dal tipo di atmosfera. Quella terrestre, infatti, distorce la luce proveniente dalla Luna, creando un effetto di tremolio.