Il divorzio dei genitori non è solo una questione emotiva. Ricerche recenti dimostrano che i figli di genitori separati possono affrontare conseguenze fisiche devastanti anche molti anni dopo. Un dato allarmante è emerso: chi vive il divorzio genitoriale ha un rischio significativamente maggiore di ictus, paragonabile a quello di patologie croniche come il diabete. Ma come si spiegano questi effetti a lungo termine? La risposta risiede nello stress cronico che altera profondamente il corpo e la mente.
Uno studio, condotto dalla professoressa Esme Fuller-Thomson dell’Università di Toronto su 13.200 adulti over 65, senza storie di abuso infantile, ha rivelato che il 14% di loro aveva vissuto il divorzio dei genitori durante l’infanzia. Tra questi, il 7% aveva subito un ictus. Rispetto a chi non aveva sperimentato un divorzio, il rischio risultava aumentato del 60%. Questa correlazione era indipendente da altri fattori di rischio noti, come diabete, depressione e rete sociale limitata.
Lo stress cronico dovuto alla separazione genitoriale è uno dei principali indiziati. Questa condizione può compromettere l’asse HPA (ipotalamo-ipofisi-surrene), responsabile della regolazione della risposta allo stress. Un asse HPA disfunzionale comporta un rilascio prolungato di cortisolo, un ormone che, a livelli elevati, favorisce l’infiammazione e aumenta il rischio di patologie cardiovascolari, tra cui l’ictus.
Oltre allo stress fisiologico, il divorzio può influenzare lo sviluppo emotivo e comportamentale dei figli. Questi bambini presentano spesso difficoltà a scuola, isolamento sociale e bassa autostima, fattori che possono contribuire a sviluppare abitudini poco salutari come il fumo e la sedentarietà, ulteriori fattori di rischio per ictus.
Non è solo l’ictus a rappresentare una minaccia. I figli di genitori divorziati sono più vulnerabili a depressione, problemi immunitari (come una maggiore suscettibilità ai raffreddori) e perfino morte prematura. Il momento in cui avviene il divorzio, l’intensità del conflitto e il supporto genitoriale ricevuto possono modulare l’entità di questi effetti negativi.
Gli studiosi sottolineano che i partecipanti alla ricerca sono nati prima del 1957, quando il divorzio era stigmatizzato e raro. Le generazioni più recenti, cresciute in contesti culturali più tolleranti verso il divorzio, potrebbero non risentire degli stessi effetti sulla salute.
Lo studio non è un invito a non divorziare, pena un possibile malessere dei figli, ma illustra possibili problematiche future legate a un trauma non elaborato. Di sicuro, la “gestione” morbida di una separazione, che deve essere considerata legittima, è sempre un atto d’amore verso i propri figli. Il cui benessere deve essere messo al primo posto.