Il 4 febbraio il mondo si unisce per una causa comune: aumentare la consapevolezza sul cancro, promuovere la prevenzione e garantire un accesso equo alle cure. Il World Cancer Day, istituito dalla Union for International Cancer Control (UICC) e sostenuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nasce con l’obiettivo di contrastare le disuguaglianze nell’assistenza ai malati di cancro e incentivare azioni a livello personale, collettivo e governativo. Ogni anno milioni di persone, organizzazioni e istituzioni partecipano a questa iniziativa per ridurre l’impatto della malattia e migliorare le possibilità di sopravvivenza.
La data del 4 febbraio non è casuale perché in questo giorno, nel 2020, è stata firmata la Carta di Parigi contro il Cancro durante il World Summit Against Cancer for the New Millennium. Un documento storico che punta a migliorare la prevenzione, la ricerca e l’accesso alle cure oncologiche.
Il tema di quest’anno, “United by Unique”, richiama l’importanza di un approccio centrato sul paziente, riconoscendo l’unicità di ogni esperienza con il cancro. La cura non è solo una questione medica, ma coinvolge anche le famiglie, gli amici, i professionisti sanitari e la società nel suo complesso. Un’assistenza equa e accessibile può fare la differenza tra la vita e la morte.
Il cancro è una delle principali emergenze sanitarie globali. Nel solo 2022, la Regione del Sud-Est Asiatico dell’OMS ha registrato 2,4 milioni di nuovi casi e 1,5 milioni di decessi, con un’incidenza particolarmente alta di tumori della bocca, della cervice uterina e infantili. Senza interventi significativi, entro il 2050 si prevede un aumento dell’85% dei nuovi casi e delle morti nella regione.
Molti programmi di prevenzione, infatti, non sono ancora applicati in modo efficace, lasciando milioni di persone senza screening adeguati. Per esempio, ci sono troppe nazioni in cui il tasso di screening per il tumore cervicale è inferiore al 50%, ben lontano dall’obiettivo del 70% fissato per eliminare il tumore come problema di salute pubblica. Inoltre, in numerosi stati, i pazienti affrontano diagnosi tardive, quando le terapie sono meno efficaci e più costose. Il supporto alle cure palliative resta limitato: solo il 3% delle persone che ne avrebbero bisogno le riceve effettivamente.
Per colmare queste lacune, l’OMS ha collaborato con gli Stati membri per sviluppare la Strategia Regionale per la Prevenzione e la Gestione del Cancro 2024-2030, un piano che pone l’accento su un approccio basato sulle esigenze delle persone, migliorando l’accesso alle cure e alla prevenzione. Il supporto delle istituzioni internazionali, delle organizzazioni sanitarie e della società civile è essenziale per affrontare questa sfida