Justice League è stato uno dei film più travagliati del DC Extendend Universe. Prova ne è il fatto che dopo la prima versione, datata 2017 e diretta quasi in tandem da Zack Snyder e Joss Whedon, nel 2021 è arrivata la director’s cut del regista. Zack Snyder’s Justice League è un’opera completamente rielaborata, con una durata maggiore (oltre 4 ore), un tono più serio e uno sviluppo narrativo più coerente. Ma cosa cambia davvero tra le due versioni? Analizziamo le differenze chiave.

Il primo grande cambiamento riguarda il villain, Steppenwolf, che nella versione del 2017 appariva come un semplice antagonista, è qui più sviluppato, con un motivo chiaro per le sue azioni. Non è lui a volere la conquista della Terra, ma agisce per conto di Darkseid, il vero signore di Apokolips, assente nella versione originale. L’introduzione di Darkseid cambia il quadro generale, lasciando presagire scontri futuri e conferendo maggiore tensione alla storia.
La narrazione è più cupa e violenta. Snyder elimina gran parte delle battute leggere aggiunte da Whedon, rendendo il film più coerente con l’atmosfera del DCEU. Le scene di combattimento sono più brutali, con più sangue e sequenze di lotta visivamente impattanti.
I personaggi di Cyborg e Flash ricevono un approfondimento maggiore. Cyborg, in particolare, diventa il cuore emotivo della storia. Il film esplora la sua relazione complicata con il padre e il suo ruolo fondamentale nel fermare la minaccia. Anche Flash viene elevato a un livello superiore, con l’introduzione della sua capacità di manipolare il tempo, elemento chiave nella battaglia finale.
Superman, pur avendo una presenza importante, non è più l’unico salvatore. La sua resurrezione è trattata in modo più epico e indossa il celebre costume nero, simbolo della sua rinascita. Il suo contributo resta decisivo, ma ora è Cyborg, insieme a Flash, a giocare il ruolo più cruciale nella sconfitta del nemico.
Il finale subisce una trasformazione significativa. Nella versione del 2017, Steppenwolf viene sconfitto in modo relativamente semplice, mentre nella Snyder’s Cut la battaglia è più intensa, con un Flash che usa la Forza della Velocità per riscrivere il tempo e permettere alla squadra di vincere. Inoltre, la scena post-crediti introduce nuove trame, tra cui l’apparizione di Martian Manhunter e il ritorno del Cavaliere Oscuro nel suo incubo apocalittico, suggerendo un futuro distopico in cui Superman potrebbe diventare un tiranno.