La morte di un Papa, e quella di Papa Francesco, avvenuta il 21 aprile 2025, non fa eccezione, è un evento carico di significato religioso e simbolico, scandito da rituali secolari che seguono un preciso protocollo. Tra questi, uno degli aspetti meno noti ma più evocativi è la copertura del volto del Pontefice con un velo. Questo gesto, lungi dall’essere una semplice formalità, racchiude un profondo valore spirituale e storico, radicato nella tradizione della Chiesa Cattolica.
La copertura del volto del Papa deceduto è un’usanza connessa alla liturgia funebre della Chiesa. Il velo rappresenta la transizione dalla vita terrena alla dimensione spirituale, un atto di rispetto che sottolinea la sacralità del momento. In questo senso, il volto è sottratto alla vista dei vivi. Gli occhi del defunto smettono di vedere la luce del mondo in attesa di vedere quella di Dio.

Inoltre, il velo richiama un’usanza comune nei secoli passati, quando i defunti venivano coperti per preservare la loro dignità. Nel caso del Papa, però, il significato è amplificato dal suo ruolo di Vicario di Cristo in Terra. Il suo volto, per anni esposto agli occhi del mondo, viene ora celato, a simboleggiare che la sua missione terrena si è conclusa.
Il rituale della velatura del Papa è eseguito dal camerlengo, la figura responsabile della gestione della Sede Apostolica vacante. Dopo aver verificato ufficialmente il decesso e aver distrutto il suo anello del Pescatore – simbolo del suo potere temporale –, il camerlengo sovrintende alla preparazione del corpo.
Il rito del velo sul volto allude alla morte: un volto sottratto alla vista dei vivi, gli occhi del defunto che non vedono più la luce del mondo in attesa di vedere quella di Dio. #BenedettoXVI pic.twitter.com/fZbsd9HfHO
— Vatican News (@vaticannews_it) January 5, 2023
Il Papa viene vestito con paramenti liturgici solenni, solitamente una veste bianca o rossa, e il suo capo viene coperto con un velo di seta o lino. Questo avviene prima che la salma venga esposta ai fedeli nella Basilica di San Pietro per il saluto finale. Il velo può essere temporaneamente sollevato per permettere l’ultimo omaggio da parte dei cardinali e delle personalità di alto rango della Curia.
Il gesto di velare il defunto non è esclusivo della Chiesa Cattolica. Nell’ebraismo, i corpi vengono avvolti in un sudario bianco prima della sepoltura, mentre nell’Islam il volto è coperto in segno di umiltà e rispetto. Anche nelle culture laiche, l’uso del velo o del drappo per coprire i defunti è stato a lungo diffuso, in particolare tra le figure di rilievo sociale.
Sebbene sia difficile risalire alla prima applicazione documentata di questo rituale, fonti storiche riportano che già nel Medioevo i Papi venissero sepolti con il volto coperto da un velo. Nel caso di Giovanni Paolo II, ad esempio, il velo bianco è stato deposto sul volto prima della chiusura della bara, mentre per Benedetto XVI il rituale è stato seguito con discrezione.