Isaac Newton, il celebre scienziato che ha rivoluzionato la fisica con le sue leggi del moto e la teoria della gravitazione, potrebbe aver scritto le sue scoperte con un inchiostro a base di birra. Una recente ricerca ha rivelato che Newton possedeva due ricette per la preparazione dell’inchiostro: una a base di vino e l’altra con un ingrediente insolito, un quarto di pinta di birra o ale. Questa scoperta è stata resa possibile grazie all’analisi del suo antico boccale di legno, che sarà esposto alla Royal Society di Londra per la prima volta in 160 anni.
Lo studio, condotto dal professor Stephen Snobelen e dallo storico Carmichael Wallace, ha ricostruito il ruolo della birra nel lavoro di Newton attraverso lettere, documenti e manoscritti dell’epoca. Newton, che raramente beveva alcolici, sembra aver sfruttato la birra per scopi scientifici più che ricreativi. In particolare, si ritiene che l’abbia utilizzata come solvente per il suo inchiostro fatto in casa, una pratica comune tra gli studiosi del XVII secolo. Secondo quanto riportato nei suoi scritti, l’inchiostro prodotto con la birra era particolarmente durevole, il che potrebbe spiegare perché molti dei suoi manoscritti si siano conservati in condizioni eccellenti fino a oggi.

La ricerca suggerisce anche che Newton potrebbe aver usato la birra nei suoi studi sulla fermentazione, un argomento che lo affascinava. Oltre agli scritti scientifici, nei suoi documenti sono presenti numerosi riferimenti alla birra, al sidro e al vino, nonché discussioni sulle varietà migliori di mele per produrre sidro, come i redstreaks, di cui parlava con il corrispondente Henry Oldenburg.
Un elemento chiave dello studio è il leggendario boccale di Newton, un “pint flagon” di legno che il fisico donò al suo compagno di stanza e assistente di laboratorio John Wickins. Conservato dalla famiglia Wickins per generazioni, il boccale era considerato una sorta di reliquia scientifica. Nel XIX secolo fu esposto pubblicamente almeno tre volte, l’ultima nel 1865, e ora tornerà a essere mostrato al pubblico alla Royal Society accanto a cimeli come la maschera mortuaria di Newton e il suo capolavoro, il “Principia Mathematica”.
Nonostante questa scoperta possa dare un’immagine più “conviviale” di Newton, gli studiosi sottolineano che il fisico non era un grande bevitore. Il suo assistente Humphrey Newton lo descriveva come un uomo che beveva birra e ale solo durante i pasti e con moderazione.