John Holmes, attore pornografico di fama mondiale, morì il 13 Marzo 1988 a Los Angeles a soli 43 anni a causa di complicazioni legate all’AIDS. Nato ad Ashville, in Ohio, si è arruolato nell’esercito prima del diploma, prestando servizio per tre anni nella Germania Ovest. Successivamente ha svolto diversi lavori nel sud della California, tra cui autista di ambulanze, magazziniere e venditore porta a porta.
La sua infanzia non fu delle più felici. Non conobbe mai il padre biologico, la madre si sposò varie volte e uno dei patrigni era solito picchiarlo dopo essersi scolato qualche bottiglia di troppo. Negli anni ’70, probabilmente per racimolare qualche soldo, iniziò a posare per fotografie di nudo che attirarono l’attenzione di un produttore di film a luci rosse. Iniziò così la sua prolifica carriera nell’industria del porno, durata quasi due decenni.

Mr. 35 centimentri, questo il nickname che gli fu attribuito per le sue dimensioni intime, era l’idolo indiscusso di tutti i fan del cinema a luci rosse. Con una carriera che ha lasciato un segno indelebile. La sua filmografia è straordinariamente vasta, con quasi 2.000 film e guadagni da capogiro (si vocifera addirittura che guadagnasse mille dollari per ogni scena girata). La fama purtroppo porto con sé anche una grande tossicodipendenza. I soldi non bastavano mai e l’attore iniziò a commettere qualche furto, a spacciare droga per alcune bande criminali e arrivò addirittura a prostituirsi.
Evitò la galera solo diventando un informatore della polizia. Continuò a girare ancora film porno, anche se l’uso spropositato di cocaina lo rese impotente, mettendo ancora più a rischio la carriera cinematografica. Nel 1981 iniziò a collaborare con Wonderland gang e fu coinvolto negli omicidi della Wonderland Avenue, uno dei massacri più efferati della storia di Los Angeles di quegli anni (rievocato in un film del 2003 con Val Kilmer nei panni di Holmes).

Quando uscì dal carcere la situazione non migliorò. Cocaina ed eroina devastarono sempre di più il suo corpo e i produttori non ne vollero sapere più nulla. L’unico modo per pagare la propria dipendenza fu quello di lavorare in alcune produzioni LGBTQ+, dove un collega gli trasmesse l’AIDS. John scoprì di essere malato nel 1986 e da lì inizio il suo percorso autodistruttivo: non accettò le cure, iniziò a bere moltissimo, a fumare 5 pacchetti di sigarette al giorno e continuò ad assumere droga.
Si spense piano piano nel giro di un paio di anni, comportandosi in modo poco corretto nei confronti dei colleghi in quanto non avvisò mai nessuno della malattia. Dopo il divorzio con la moglie Sharon (che gli rimase accanto per 20 anni nonostante tutti i guai) si sposò con la collega Misty Dawn. Alla fine l’unica sua preoccupazione era di essere cremato con ancora tutte le parti del corpo attaccate.