Questione di adattamento e di tempistiche. Una ricerca dell’università inglese di Bristol ha dimostrato che i mammiferi avevano già iniziato a spostarsi dagli alberi al suolo molto prima dell’evento catastrofico che segnò la fine dell’era dei dinosauri. Un dato sorprendente emerso dall’analisi di minuscoli frammenti ossei che ha fatto luce sulle abitudini locomotorie di mammiferi vissuti nel Cretaceo. Ebbene, questi animali non si adattarono alla vita terrestre solo in seguito all’estinzione dei dinosauri, ma lo stavano già facendo da milioni di anni, in risposta ai cambiamenti ambientali.
I ricercatori hanno esaminato resti fossili di mammiferi marsupiali e placentati ritrovati nell’America del Nord occidentale, una delle poche aree con una documentazione fossile ben conservata di quel periodo. In particolare, hanno analizzato le estremità delle ossa degli arti, che conservano tracce dello stile di locomozione e possono essere confrontate con quelle di mammiferi moderni. Questa metodologia ha permesso di ottenere nuove informazioni senza dover ricorrere a scheletri completi, come fatto in studi precedenti.

Uno degli aspetti più rilevanti emersi dallo studio riguarda il legame tra l’evoluzione dei mammiferi e i cambiamenti nella vegetazione. Già alla fine del Cretaceo, le piante da fiore (angiosperme) avevano iniziato a diffondersi, creando ambienti più vari e ricchi di risorse a livello del suolo. Questo avrebbe favorito la progressiva transizione dei mammiferi da uno stile di vita arboricolo a uno terrestre.
La professoressa Christine Janis, autrice principale dello studio, pubblicato su PhysOrg, ha sottolineato come l’habitat vegetale abbia avuto un’influenza maggiore sull’evoluzione dei mammiferi rispetto alla competizione con i dinosauri. Inoltre, lo studio segna una svolta nel modo di analizzare l’evoluzione animale, dimostrando che anche minuscoli frammenti ossei possono rivelare importanti informazioni sulla storia evolutiva di un’intera comunità di organismi.