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Home » Innovazione » Scienza » Cosa succede se il morbillo colpisce un bambino non vaccinato? Negli USA l’emergenza è alta

Cosa succede se il morbillo colpisce un bambino non vaccinato? Negli USA l’emergenza è alta

In assenza di vaccinazione, i bambini sono particolarmente vulnerabili al morbillo e alle sue potenziali complicanze severe.  
Francesca FiorentinoDi Francesca Fiorentino7 Aprile 2025
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bambino a cui viene misurata la febbre
bambino a cui viene misurata la febbre (fonte: FreePik)
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La diffusione del morbillo in alcuni stati americani sta diventando ogni giorno più grave. Nelle ultime ore un altro bambino non vaccinato è deceduto. Tanto da spingere il ministro della Sanità, Robert F. Kennedy Jr, noto no vax a dire che il vaccino sia l’unica soluzione per arginare l’epidemia. E dire che fino a qualche settimana fa proponeva come cura l’olio di fegato di merluzzo. C’è poco da dire: il morbillo è una malattia virale altamente contagiosa che può avere conseguenze gravi, soprattutto nei bambini non vaccinati.

Per loro, il rischio di sviluppare complicanze è significativo. Circa il 30% dei casi può evolvere in infezioni dell’orecchio, diarrea o polmonite, quest’ultima rappresentando la causa più comune di decesso associato al morbillo. La bambina di 6 anni morta di recente in Texas, purtroppo, aveva proprio la polmonite.

Inoltre, circa 1 su 1.000 bambini infetti può sviluppare encefalite, un’infiammazione cerebrale che può causare danni neurologici permanenti. Una rara ma fatale complicanza a lungo termine è la panencefalite sclerosante subacuta (PESS), che può manifestarsi anni dopo l’infezione iniziale.

grafica donna col morbillo
grafica donna col morbillo (fonte: FreePik)

Nei bambini non vaccinati, in particolare, si rileva la cosiddetta “amnesia immunitaria”, l’indebolimento temporaneo del sistema immunitario. Il morbillo cancella la protezione che i bambini hanno acquisito da altre infezioni, il che li rende suscettibili ad altre infezioni per diversi mesi o addirittura anni.

Il virus del morbillo si diffonde principalmente attraverso le goccioline respiratorie emesse quando una persona infetta tossisce o starnutisce. Queste particelle possono rimanere sospese nell’aria o depositarsi su superfici, mantenendo la loro capacità infettiva fino a due ore. Si stima che una persona affetta da morbillo possa contagiare, in media, da 12 a 18 individui non immunizzati.

Dopo un periodo di incubazione di circa 10-12 giorni, il paziente può manifestare sintomi iniziali simili a quelli di un raffreddore: naso che cola, tosse e febbre lieve. Successivamente, possono comparire occhi arrossati e sensibili alla luce.

Dal terzo al settimo giorno, la febbre può aumentare fino a 41 °C, seguita da un’eruzione cutanea rossa che inizia sul viso e si diffonde al resto del corpo. Possono anche apparire piccole macchie bianche all’interno della bocca, note come macchie di Koplik.

La vaccinazione rappresenta la misura più efficace per prevenire il morbillo e le sue gravi complicanze. Il vaccino combinato contro morbillo, parotite e rosolia (MPR) è sicuro ed efficace, con due dosi che garantiscono una protezione ottimale. La prima dose viene generalmente somministrata tra i 10 e i 18 mesi di età, seguita da una seconda dose secondo il calendario vaccinale nazionale.

 

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