Il primo ristorante McDonald’s aprì ufficialmente il 15 aprile 1955 a Des Plaines, nell’Illinois, negli Stati Uniti. Tuttavia, questa data rappresenta l’inizio del franchising così come lo si conosce oggi, non l’origine assoluta del marchio, nato otto anni prima. Nel 1948, infatti, i fratelli Richard e Maurice McDonald rivoluzionarono il proprio ristorante di San Bernardino, in California, introducendo un innovativo sistema di servizio rapido. Questo modello, basato su una cucina a catena di montaggio, riduceva drasticamente tempi e costi, ponendo le basi per il fast food moderno.
L’incontro decisivo avvenne nel 1954, quando Ray Kroc, un rappresentante di frullatori per milkshake, rimase colpito dall’efficienza del locale dei fratelli McDonald. Intravedendo un potenziale di espansione nazionale, propose di diventare il loro agente per lo sviluppo in franchising. Nel 1955 aprì quindi il primo McDonald’s con il logo iconico, fondando anche la McDonald’s System, Inc., che divenne poi McDonald’s Corporation nel 1961.
Il successo fu immediato. L’innovazione del menu semplificato, con hamburger, patatine fritte, bibite e milkshake, unita alla velocità di servizio e a prezzi contenuti, trovò ampio consenso tra la classe media americana degli anni ’50. La formula era perfettamente allineata con il boom economico del dopoguerra e con la nascente cultura dell’automobile, che favoriva modelli di consumo veloci e accessibili.
Nel giro di un decennio, McDonald’s superò i 500 punti vendita. Il marchio divenne il simbolo della nuova era del consumo alimentare e della cosiddetta “american way of life”. Non mancarono però tensioni interne. Nel 1961, Ray Kroc acquistò i diritti esclusivi del marchio per 2,7 milioni di dollari, estromettendo definitivamente i fratelli McDonald. Questa faida è al centro del film del 2016 “The Founder”, con Michael Keaton nel ruolo di Ray Kroc.
Il successo del primo McDonald’s segnò l’inizio della globalizzazione del fast food. La sua espansione capillare modificò radicalmente il concetto di ristorazione, influenzando abitudini alimentari (non sempre il meglio), standard igienici, modalità di produzione e perfino il paesaggio urbano. Già negli anni ’70, McDonald’s era presente anche fuori dagli Stati Uniti, diventando uno dei primi simboli del capitalismo globale.
Il modello McDonald’s ha ricevuto numerose critiche nel tempo, in particolare per gli effetti sulla salute pubblica, il lavoro precario e l’omologazione culturale.
