Dopo 47 anni di assenza, la Serie A torna a disputare più partite nella domenica di Pasqua. Oggi, 20 aprile 2025, andranno in scena sfide di cartello come Bologna-Inter e Milan-Atalanta, assieme a Empoli-Venezia. Domani, invece, giorno di Pasquetta, sarà la volta di Torino-Udinese (12.30), Cagliari-Fiorentina (15.00), Genoa-Lazio (18.00) e Parma-Juventus (20.45). Una scelta che segna un cambiamento netto rispetto alla tradizione calcistica italiana, da sempre attenta a riposare durante le festività religiose. Stavolta, però, c’è un cambio di rotta. Il principale fattore alla base di questa decisione è l’estrema compressione del calendario della stagione 2024/25.
La conclusione della Serie A è fissata per il 25 maggio e con meno margine di manovra per turni infrasettimanali, la Lega Serie A ha optato per un calendario più flessibile.
Un altro elemento centrale è l’invadenza dei diritti televisivi. Le esigenze dei broadcaster, sempre più coinvolti nella definizione degli orari di gioco, hanno contribuito a sdoganare la possibilità di giocare anche in giornate tradizionalmente “intoccabili”.

Giocare a Pasqua è prassi comune nei principali campionati europei. In Premier League, Bundesliga e Ligue 1, le festività non fermano il calcio, anzi. L’Italia ha invece mantenuto per decenni un’impostazione più conservatrice. Dal 1978, solo due partite di Serie A sono state giocate a Pasqua, e sempre per esigenze europee: Perugia-Inter (2004) e Reggina-Udinese (2009).
Stavolta, però, il regolamento della Serie A 2024/25, diversamente da quelli degli anni precedenti, non ha posto limiti espliciti alla programmazione delle partite nel weekend pasquale. Questo ha aperto la strada a una pianificazione ordinaria, con turni regolari anche durante le festività. Una scelta coerente con la direzione intrapresa da molte altre federazioni europee.
L’ultima volta che si è giocato a Pasqua era l 26 marzo 1978.