Negli ultimi anni, in parallelo ai movimenti femministi che rivendicano parità e diritti, è emerso online un fenomeno opposto e controverso: il womanosphere. Questo termine indica una galassia di blog, forum e canali social gestiti da donne che si dichiarano apertamente critiche verso il femminismo contemporaneo. Non si tratta di un movimento organizzato in senso tradizionale, ma piuttosto di una rete informale accomunata da una visione negativa sui temi dell’emancipazione femminile, della carriera e delle dinamiche di genere moderne.
Il termine, nello specifico, deriva da “manosphere”, concetto nato negli anni 2000 per indicare le comunità online di uomini che si oppongono al femminismo. Tuttavia, a differenza dei loro corrispettivi maschili, le autrici del womanosphere non si limitano a una critica del femminismo radicale. Molte, infatti, propongono modelli di vita alternativi, che enfatizzano la femminilità tradizionale, la maternità, la sottomissione volontaria nella coppia o la rinuncia alla carriera per dedicarsi alla famiglia.

Sviluppatosi soprattutto negli Stati Uniti, per poi diffondersi anche in Europa e America Latina, dunque, questo movimento ha dei messaggi ricorrenti ben precisi come:
- Critica al femminismo moderno, accusato di aver reso le donne infelici, sole e stressate.
- Valorizzazione dei ruoli tradizionali di genere, con un ritorno all’ideale della donna madre, moglie e custode della casa.
- Promozione della “sottomissione femminile” come scelta volontaria, vista non come oppressione, ma come fonte di equilibrio e felicità.
- Critiche al mito della “carriera a ogni costo”, ritenuta una trappola che aliena le donne dai loro “veri bisogni naturali”.
- Scetticismo verso la narrazione dominante sulle disuguaglianze di genere, considerate spesso esagerate o strumentalizzate.
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Una serie di “principi”, dunque, che hanno portato il movimento ad essere oggetto di una serie di critiche che mettono in evidenza delle problematiche evidenti come:
- Idealizzazione retrograda del passato, ignorando i limiti storici di una società patriarcale.
- Il rischio di colpevolizzare le donne che scelgono carriere o vite indipendenti.
- Rafforzamento di stereotipi sessisti e indebolire i diritti femminili conquistati con fatica.
Nonostante le polemiche, comunque, il womanosphere sembra pericolosamente destinato a crescere, alimentato da una domanda reale di alternative culturali.