Nelle ultime Eva Amurri, figlia della stella di Hollywood Susan Sarandon e del regista italiano Franco Amuri, ha comunicato di essersi sottoposta a un intervento riduzione del seno, con un ironico addio alla sua 32F (grosso modo una seconda ma con una coppa molto ampia).
Eva Amurri ha spiegato cosa l’abbia portata a fare questa operazione in un lungo post sul suo blog, Happily Eva After:
“Quando ho condiviso sui social che mi sarei sottoposta a un intervento di riduzione del seno, centinaia di donne mi hanno contattato, o condividendo il loro interesse per l’intervento stesso, o offrendo parole di incoraggiamento dopo averne subito uno con successo. Credo davvero che, come donne, condividere esperienze come questa ci aiuti a sentirci più collettivamente potenziate. Aiuta sapere di essere una delle tante a vivere un’esperienza simile o a considerare scelte molto simili. A volte può essere così isolante essere una donna, specialmente con argomenti più tabù. Condividerò di più sulla mia esperienza e sulle mie scelte qui sotto, ma vi esorto vivamente a condividere un po’ della vostra esperienza con questo intervento nei commenti, se avete un’esperienza da condividere (e vi sentite a vostro agio, ovviamente!). Spero che questo post possa essere una fonte di informazioni e ispirazione per chiunque stia considerando questo intervento!“
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Ma di cosa si tratta nello specifico? La mastoplastica riduttiva è un intervento chirurgico finalizzato a diminuire il volume delle mammelle attraverso la rimozione di tessuto adiposo, ghiandolare e cutaneo. Oltre a migliorare l’estetica, questa procedura è spesso indicata per alleviare sintomi fisici e psicologici associati all’ipertrofia mammaria.
Si tratta di una condizione in cui le dimensioni eccessive del seno causano dolori cronici a schiena, collo e spalle, solchi sulle spalle causati dalle bretelle del reggiseno, irritazioni cutanee persistenti sotto il seno, limitazioni nelle attività fisiche quotidiane e problemi di postura.
Non quindi un intervento prettamente estetico, ma anche strutturale poiché la grandezza eccessiva delle mammelle e il loro peso eccessivo. può anche provocare mal di testa, formicolii agli arti superiori e difficoltà respiratorie.
Oltre ai vantaggi fisici, la riduzione del seno può migliorare significativamente l’autostima e la qualità della vita. Molte pazienti riportano una maggiore fiducia in sé stesse, una migliore immagine corporea e una riduzione dell’ansia sociale. La possibilità di indossare abiti più vari e di partecipare ad attività fisiche senza disagio contribuisce ulteriormente al benessere psicologico.
Per quanto riguarda la procedura chirurgica, l’intervento si compie in anestesia generale e l’asportazione del tessuto adiposo eccedente avviene dall’incisione verticale circolare sull’areola e verticale fino al solco mammario. Si riposiziona poi l’areola, e si effettuano dei bendaggi. Di norma è un intervento ben tollerato, ma le complicazioni prevedono rischio di infezioni e difficoltà nell’allattamento.