È un’esperienza che accomuna praticamente tutti: nonostante una scrupolosa routine di igiene orale prima di andare a dormire, ci si risveglia con un sapore in bocca che sembra provenire direttamente da un cassonetto. Un fenomeno tanto comune quanto sgradevole, che diventa ancora più imbarazzante quando si condivide il letto con qualcuno. Ma cosa provoca realmente questo cattivo gusto mattutino e, soprattutto, si può fare qualcosa per evitarlo?
Le cause possono essere molteplici e di diversa natura. Alcune sono del tutto innocue e legate semplicemente alle nostre abitudini notturne, mentre altre potrebbero rappresentare segnali di condizioni che meritano maggiore attenzione.
La ragione più comune è legata alla riduzione della produzione di saliva durante il sonno. Quando dormiamo, le ghiandole salivari rallentano drasticamente la loro attività. Se si tende a dormire sulla schiena con la bocca aperta o si respira esclusivamente attraverso la bocca, l’ambiente orale si secca completamente. La saliva svolge un ruolo fondamentale nel mantenere pulita la bocca, neutralizzando gli acidi e lavando via i residui di cibo e i batteri. Senza di essa, questi microrganismi proliferano indisturbati.
Questa secchezza e mancanza di saliva impediscono alla bocca di pulirsi naturalmente, creando le condizioni ideali perché i batteri si moltiplichino, indipendentemente da quanto accuratamente ci si sia lavati i denti la sera prima. Il risultato è non solo l’alito cattivo, ma anche quella sensazione amara e sgradevole che caratterizza i primi momenti dopo il risveglio.

Tuttavia, se al mattino si percepisce un sapore distintamente salato o addirittura metallico, come di sangue, i responsabili potrebbero essere i seni paranasali. Infezioni sinusali o allergie possono causare la produzione di muco che, durante la notte, gocciola lungo la gola. Questo muco trasporta con sé batteri, sottoprodotti dell’infiammazione e persino tracce microscopiche di sangue provenienti da tessuti irritati, generando quel caratteristico gusto salato e metallico che persiste anche dopo il risveglio.
Un altro fattore sorprendente riguarda la qualità del sonno stesso. Chi resta sveglio fino a tarda notte scrollando sui social media o chattando con gli amici, invece di riposare adeguatamente, può sperimentare conseguenze che vanno ben oltre la semplice stanchezza. Una notte di sonno disturbato può effettivamente alterare la percezione dei sapori. Se ci si sveglia con un gusto strano in bocca, si russa, si hanno episodi di soffocamento notturno o ci si sente comunque stanchi nonostante le ore di riposo, potrebbe significare che la qualità del sonno sta influenzando non solo l’energia ma anche il senso del gusto.
Nei casi più gravi, disturbi come l’apnea notturna – una condizione in cui la respirazione si interrompe ripetutamente durante il sonno – possono effettivamente ridurre la sensibilità ai diversi sapori, creando quella sensazione di gusto “spento” o alterato al risveglio.
Fortunatamente, esistono strategie pratiche per contrastare questo problema. La dottoressa Ahmed raccomanda innanzitutto di bere acqua prima di andare a letto e di tenere sempre un bicchiere sul comodino. L’idratazione è fondamentale: una bocca secca favorisce la proliferazione batterica, quindi mantenersi ben idratati durante tutta la giornata è essenziale.
Un altro consiglio utile è masticare una gomma senza zucchero prima di coricarsi, per stimolare la produzione di saliva. Inoltre, pulire la lingua con uno spazzolino o un nettalingua specifico può fare una grande differenza. La lingua, infatti, accumula uno strato di cellule morte, detriti e batteri che è fortemente correlato al cattivo sapore mattutino. Rimuovere questo accumulo durante la routine serale di igiene orale può migliorare significativamente la situazione.



