Patrick Swayze è morto a soli 57 anni il 14 Settembre 2009 per un cancro al pancreas. Attore carismatico e versatile, è famoso a livello globale per il ruolo di John Castle in Dirty Dancing e per quello di Sam Wheat in Ghost. Durante la sua carriera è riuscito a guadagnarsi il rispetto di tutti non solo per la sua bellezza, ma soprattutto per la sua autenticità.
All’inizio del 2008 gli venne diagnosticato un cancro al pancreas al quarto stadio. Dopo oltre un anno di trattamento, tra chemioterapia e sperimentazioni farmacologiche, il cancro arrivò anche al fegato. Patrick stesso affermò che il suo vizio per il fumo molto probabilmente abbia contribuito allo sviluppo della malattia. L’unica cura ad oggi è l’intervento chirurgico, ma solo il 20% dei pazienti con cancro al pancreas è idoneo. La sopravvivenza media per i pazienti con una diagnosi come quella dell’attore è inferiore a un anno.
Patrick Swayze ha lottato per circa 20 mesi prima di andarsene. Durante le ultime settimane a casa iniziò a soffrire di ascite (un doloroso accumulo di liquidi nell’addome). L’improvvisa perdita di peso indebolì il suo fisico, un tempo atletico, e gli rese il viso quasi irriconoscibile. La famiglia decise di non farlo rimanere il ospedale quando capirono che non avrebbe passato la notte e lo riportarono a casa, nel suo ranch. La moglie, Lisa Niemei, gli poggiò una rosa bianca tra le mani e persino il suo cavallo preferito, Roh, gli diede l’ultimo saluto.
Negli anni a venire Lisa ha spesso raccontato, e ricordato, il momento in cui arrivò la diagnosi della malattia. Avevano entrambi subito capito che c’era ben poco da fare. Ma fin dal primo momento decisero che ogni briciolo di energia sarebbe stata usata per aiutarlo a vivere, e lei cercò di essere il più ottimista possibile senza essere ingenua. Più volte ripete che non è stato facile e molte sono le volte in cui si nascondeva per piangere.
In un’intervista la ballerina dichiarò:
La tua vita cambia all’improvviso, e da lì non sarà più la stessa. Tutto è cambiato. Ci siamo sempre definiti realisti ottimisti, perché probabilmente sapevamo con ogni probabilità come sarebbe andata a finire, ma eravamo convinti che lui l’avrebbe superato, perché i miracoli accadono. Eravamo così positivi su tutto, ma ti dico una cosa, era come vivere in un incubo totale 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
Sappiamo per certo che non smise mai di lottare per la propria vita. Una vita che gli aveva già tolto molto e lo aveva messo alla prova. Infatti, sebbene il mondo del cinema lo portò al successo, gli anni ’80 furono un periodo turbolento per Swayze. Dopo la morte del padre iniziò ad abusare di alcol e cocaina e nel ’94 perse per overdose di farmaci anche la sorella Vicky.
Tutti però lo ricorderemo come un fantastico attore, ballerino e cantante. Il carisma, il fascino magnetico e la capacità di essere inscalfibile e vulnerabile nello stesso momento rimarranno impressi sullo schermo per sempre. Icona del cinema degli anni ’80 e ’90, i suoi film continuano tutt’oggi ad affascinare le nuove generazioni. Pellicole come Dirty Dancing (inserito nel National Film Registry), Ghost, Donnie Darko e i Ragazzi della 56ª strada rimarranno sempre dei classici intramontabili.
