Ogni anno, a cavallo tra aprile e maggio, il cielo notturno offre uno degli spettacoli più affascinanti e accessibili dell’universo: le Eta Aquaridi. Questo sciame meteorico, generato dai detriti lasciati dalla leggendaria cometa di Halley, è noto per la velocità e la brillantezza delle sue meteore, capaci di lasciare scie visibili anche per diversi secondi. Il momento migliore per osservarlo nel 2025 cade tra il 4 e il 6 maggio, con un picco atteso nella notte tra il 5 e il 6.
Le Eta Aquaridi si originano da minuscoli frammenti di roccia e ghiaccio che la cometa di Halley disperde lungo la sua orbita ogni 76 anni circa. Sebbene il corpo principale della cometa sia visibile solo due volte per secolo (l’ultima volta nel 1986), la Terra attraversa la sua scia di detriti due volte l’anno: una a maggio, generando le Eta Aquaridi, e una a ottobre, con le Orionidi. Quando questi frammenti entrano nell’atmosfera terrestre a una velocità vertiginosa di oltre 65 km al secondo, si riscaldano per attrito e si incendiano, creando le cosiddette “stelle cadenti”.

Nel 2025, il fenomeno sarà osservabile fino al 27-28 maggio, ma il culmine dell’attività meteorica si avrà nelle prime ore del mattino dei giorni 4, 5 e soprattutto 6 maggio. Nelle condizioni ideali, cieli bui, limpidi, privi di inquinamento luminoso e lontano dai centri urbani, gli osservatori dell’emisfero settentrionale potranno contare su una media di 10-15 meteore l’ora. Chi si trova invece nell’emisfero sud, come in Australia o in Sud America, potrebbe arrivare a vederne anche più di 50 ogni ora.
Va però considerato un fattore ambientale importante: la Luna. Quest’anno sarà visibile per circa due terzi, e la sua luminosità potrebbe ridurre significativamente la visibilità delle meteore più deboli. Per questo, è consigliabile osservare il cielo quando la Luna è ancora bassa o già tramontata. Le ore che precedono l’alba restano comunque le più favorevoli per la visione.
Non è necessario alcun strumento specifico per ammirare lo sciame: bastano occhi allenati, pazienza e un luogo buio. La NASA suggerisce di dare agli occhi almeno 30 minuti per adattarsi all’oscurità e di evitare l’uso di cellulari o altre fonti luminose. Anche un piccolo aumento del buio ambientale può raddoppiare la quantità di meteore osservabili.