Durante la Seconda Guerra Mondiale, uno degli strumenti più letali non è stata un’arma, ma una macchina. Si tratta di Enigma, uno strumento usato dalla Germania nazista per criptare le proprie comunicazioni militari. Questo, infatti, permetteva di inviare messaggi apparentemente indecifrabili grazie ai quali le missioni più importanti per l’avanzata del conflitto erano praticamente illeggibili alle truppe degli Alletti. Questo, almeno, fino a quando non è avvenuta la decifrazione, grazie al genio matematico di Alan Turing e al lavoro di un’intera squadra di crittografi britannici.
Ma quale sono state le origini di questa macchina e come è arrivata ad essere fondamentale nella prima parte del conflitto? Enigma è stata inventata negli anni ’20 dall’ingegnere tedesco Arthur Scherbius come dispositivo commerciale per la protezione delle comunicazioni riservate. Tuttavia, viene presto adottata e perfezionata dalle forze armate tedesche, che iniziano ad usarla per cifrare ordini, strategie e piani militari.

Il dispositivo funziona grazie a una serie di rotori che, ruotando a ogni pressione di tasto, creano combinazioni sempre diverse per ogni lettera del messaggio. Una delle caratteristiche, dunque, che rende Enigma così difficile da decifrare è il numero astronomico di possibili configurazioni quotidiane: oltre 150 milioni di milioni di milioni. Ogni giorno, infatti, le impostazioni dei rotori vengono cambiate, rendendo impossibile intercettare e comprendere i messaggi senza conoscere i codici esatti.
Come tutte le macchine, però, può essere battuta, soprattutto da una mente geniale, da un team di incredibili matematici e, soprattutto, dalla determinazione che solo la disperazione può dare. La svolta nella lotta contro Enigma, infatti, avviene in Inghilterra, presso il Bletchley Park, un centro segreto di crittoanalisi. Qui lavorava Alan Turing, matematico brillante e figura fondamentale nella nascita dell’informatica moderna. Insieme a un team di scienziati e linguisti, progetta un’altra macchina chiamata “Bombe”, capace di testare rapidamente migliaia di configurazioni di Enigma per trovare quella corretta. Il lavoro di Turing, però, riceve un contributo essenziale dai criptanalisti polacchi, che prima dello scoppio della guerra, avevano già compreso le basi del funzionamento di Enigma e le avevano condivise con gli Alleati.
Rompere il codice Enigma, dunque, ha permesso agli Alleati di accedere a informazioni vitali come i movimenti dei sottomarini tedeschi nell’Atlantico, i piani di attacco e gli spostamenti delle truppe. Le informazioni raccolte poi, venivano chiamate “Ultra” e dovevano essere usate con estrema cautela per non insospettire i tedeschi sul fatto che i loro messaggi erano stati compromessi. Secondo gli storici, dunque, il lavoro di Turing e del team di Bletchley Park ha accorciato la guerra di almeno due anni e salvato milioni di vite.