Il cancro alla prostata è una delle forme tumorali più comuni tra gli uomini, soprattutto sopra i 50 anni. Si sviluppa nella ghiandola prostatica, che produce parte del liquido seminale. Sebbene molti tumori prostatici crescano lentamente e rimangano confinati alla ghiandola, esistono varianti più aggressive che si diffondono rapidamente. La diagnosi precoce è fondamentale per stabilire un piano terapeutico efficace. Qualche ora fa è stato comunicato che l’ex Presidente americano Joe Biden soffra di una forma molto aggressiva di cancro alla prostata con metastasi ossee.
Il carcinoma della prostata si origina dalle cellule ghiandolari della prostata, principalmente come adenocarcinoma. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, è il tumore più diagnosticato tra gli uomini in Italia, con oltre 36.000 nuovi casi stimati ogni anno. L’incidenza è in crescita a causa dell’aumento dell’età media e della maggiore diffusione degli screening mediante dosaggio del PSA (antigene prostatico specifico).

Non tutti i tumori alla prostata hanno la stessa evoluzione. La loro aggressività viene valutata attraverso:
- Il punteggio di Gleason, che misura il grado di differenziazione delle cellule tumorali (più è alto, più il tumore è aggressivo).
- Il livello di PSA nel sangue.
- Lo stadio clinico, che indica se il tumore è confinato alla prostata o se ha già invaso altri tessuti o organi.
Un tumore a basso rischio può essere monitorato nel tempo (sorveglianza attiva), mentre forme ad alto rischio richiedono trattamenti tempestivi e invasivi come la prostatectomia, la radioterapia o la terapia ormonale.
Nelle ultime ore è stato reso noto che l’ex Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha ricevuto diagnosi di un carcinoma prostatico aggressivo. Secondo la dichiarazione ufficiale della Casa Bianca, il tumore presenta un’elevata velocità di crescita e richiederà cure combinate.
Tra i principali fattori di rischio figurano:
- Età avanzata: la maggior parte dei casi si verifica oltre i 65 anni.
- Storia familiare: mutazioni ereditarie nei geni BRCA1 e BRCA2 aumentano il rischio.
- Origine etnica: gli uomini afroamericani hanno un’incidenza più alta.
- Dieta: regimi alimentari ricchi di grassi animali possono contribuire allo sviluppo della malattia.
La prevenzione primaria include uno stile di vita sano, mentre quella secondaria si basa sul controllo periodico del PSA e su esami rettali digitali, se raccomandati dal medico.