La notizia somiglia a un racconto di sci-fi, ma è del tutto vera. Un team di fisici è riuscito a dimostrare la funzionalità dei cosiddetti time mirrors, gli specchi temporali, ovvero delle superfici che possono riflettere un’onda, la luce o un suono non solo nello spazio, ma anche nel tempo.
A New York, un gruppo di fisici guidati dal dottor Hussein Moussa ha spiegato che esistono onde capaci di tornare indietro nel tempo, almeno nel modo in cui si propagano. Non si tratta di viaggi temporali da film, ma di un fenomeno fisico reale. La scoperta, pubblicata su Nature Physics, è stata possibile grazie a un materiale speciale che permette di invertire la direzione di un’onda nel tempo.

Per riuscirci, i ricercatori hanno usato un “metamateriale”, una striscia di metallo su cui sono montati interruttori elettronici collegati a dei condensatori. Questo sistema, se colpito da un impulso preciso di energia, riesce a fare qualcosa di mai visto: cambia improvvisamente le proprietà del materiale e inverte il flusso di un’onda elettromagnetica, come se si riavvolgesse una videocassetta.
Questo effetto, chiamato “riflessione temporale”, è paragonabile a guardarsi in uno specchio e vedere la schiena invece del volto. Quando l’onda si inverte, cambia anche la sua frequenza: è come se l’universo facesse un passo indietro. Fisici e ingegneri pensano che questa scoperta potrebbe un giorno rivoluzionare la trasmissione dei dati, migliorare i sensori o creare sistemi di memoria del tutto nuovi. Per ora, la tecnologia è appena nata, ma ha già superato ostacoli che per decenni sembravano insormontabili, come la difficoltà di creare cambiamenti rapidi e uniformi in tutto il sistema.