Con la sua silhouette art déco che si staglia tra i grattacieli di Midtown Manhattan, il Chrysler Building è uno dei simboli più iconici di New York, un monumento all’ambizione architettonica e all’eleganza senza tempo. Inaugurato nel 1930, per un breve periodo è stato l’edificio più alto del mondo, prima di essere superato dall’Empire State Building. Ma se quest’ultimo rappresenta la forza, il Chrysler Building è pura grazia verticale.
Progettato dall’architetto William Van Alen, l’edificio è stato commissionato da Walter P. Chrysler, il magnate dell’industria automobilistica, come sede della sua azienda. Fin dall’inizio, lo scopo è quello di creare un grattacielo che fosse un simbolo di modernità e potere industriale. Il risultato, dunque, è un’opera architettonica che fonde funzionalità e decorazione in modo impeccabile.

Il suo stile art déco, tipico degli anni ’20 e ’30, si manifesta in ogni dettaglio: dalle aquile in acciaio inox che sporgono ai lati della struttura, ai motivi geometrici che ornano l’ingresso. Ma è soprattutto la guglia in acciaio lucente, composta da sette archi sovrapposti, a rendere il Chrysler Building inconfondibile. Di notte, infatti, illuminata dai riflettori, diventa una presenza luminosa e affascinante nel panorama urbano.
Oltre la sua estetica che continua a caratterizzare lo skyline di New York, però, in pochi sanno che la storia del Chrysler Building è legata a una vera e propria gara al grattacielo più alto del mondo. Durante la costruzione, infatti, Van Alen lavorava in segreto alla famosa guglia: un elemento che è stato assemblato all’interno della torre e issato in cima in appena 90 minuti. Con questa mossa, dunque, l’edificio raggiunse i 319 metri di altezza, superando temporaneamente la Bank of Manhattan Trust Building.
Tuttavia, il primato è destinato a durare poco. L’Empire State Building, infatti, completato nel 1931, raggiunse i 381 metri, rubandogli il titolo. Nonostante ciò, il Chrysler Building ha mantenuto una posizione privilegiata nel cuore dei newyorkesi e degli appassionati di architettura.
La sua bellezza, infatti, può essere ammirata in ogni momento del giorno e della notte. Alcuni punti privilegiati per fotografarlo? Sicuramente la 42esima Strada all’altezza di Grand Central Terminal, oppure la visuale dal ponte di Queensboro al tramonto.
Nel tempo, poi, il grattacielo è diventato un’icona culturale, apparendo in innumerevoli film, fotografie e cartoline. Rappresenta non solo la New York degli anni ruggenti, ma anche la capacità della città di reinventarsi senza dimenticare il proprio passato.