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Home » Innovazione » Scienza » Ci risiamo: gli astronomi trovano un oggetto spaziale che emette radiazioni sconosciute

Ci risiamo: gli astronomi trovano un oggetto spaziale che emette radiazioni sconosciute

Oggetto misterioso nella Via Lattea emette lampi di onde radio e raggi X ogni 44 minuti. È il primo caso nella storia.
Francesca FiorentinoDi Francesca Fiorentino29 Maggio 2025
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Il telescopio ASKAP
Il telescopio ASKAP (fonte: CNN)
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Lo spazio profondo continua a parlarci con una lingua che dobbiamo imparare a interpretare e tradurre. Ora a interessare gli astronomi ci sono delle intermittenze regolari, prodotte da un oggetto ancora da verificare. Questo misterioso “faro cosmico”, chiamato ASKAP J1832-0911, si trova nella nostra galassia e sta emettendo potenti lampi di onde radio e raggi X in un modo che gli scienziati non avevano mai osservato prima, ovvero ogni 44 minuti, con regolarità. La scoperta è così inaspettata che i ricercatori stanno iniziando a chiedersi se si tratti di un oggetto spaziale completamente nuovo e se stiamo assistendo a un fenomeno fisico che la scienza deve ancora comprendere.

Di sicuro c’è una cosa: ASKAP J1832-0911 si comporta come nessun altro oggetto conosciuto nell’universo. Ogni 44 minuti, questo misterioso corpo celeste rilascia lampi intensissimi di onde radio e raggi X che durano ben due minuti. Per farvi capire quanto sia strano, pensate che la maggior parte degli oggetti simili nello spazio emette impulsi che durano solo millisecondi o al massimo qualche secondo.

Il dottor Andy Wang, ricercatore del Curtin Institute of Radio Astronomy in Australia e autore principale dello studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature, spiega che questo oggetto appartiene a una categoria chiamata “transienti a lungo periodo” – oggetti cosmici scoperti solo nel 2022 e di cui conosciamo meno di una dozzina di esempi in tutto l’universo.

La vera sorpresa è stata scoprire che questo oggetto emette anche raggi X, un tipo di radiazione ad alta energia che solitamente proviene solo dagli ambienti più estremi dell’universo. Fino ad ora, nessuno aveva mai osservato raggi X provenienti da un transiente a lungo periodo, rendendo questa scoperta completamente rivoluzionaria.

Un'immagine dallo spazio profondo
Un’immagine dallo spazio profondo (fonte: Unsplash)

L’oggetto si trova relativamente vicino a noi, a “soli” 15.000 anni luce dalla Terra. Per mettere questo numero in prospettiva, significa che la luce che vediamo oggi da questo oggetto è partita quando i nostri antenati stavano ancora imparando a dipingere nelle grotte. Nonostante questa distanza sembri enorme, in termini cosmici è praticamente nel nostro cortile di casa, essendo situato nella stessa galassia in cui viviamo noi.

La scoperta è avvenuta per puro caso. I radioastronomi stavano utilizzando l’Australian Square Kilometre Array Pathfinder (ASKAP), un potente radiotelescopio situato nel territorio Wajarri Yamaji nell’Australia Occidentale, quando nel dicembre 2023 hanno captato per la prima volta il segnale di questo oggetto.

Il colpo di fortuna è arrivato nel febbraio 2024, quando l’oggetto ha iniziato a emettere impulsi di onde radio estremamente brillanti. Wang racconta che meno di 30 oggetti conosciuti nell’universo hanno mai raggiunto una tale luminosità nelle onde radio. Nello stesso momento, per pura coincidenza, il telescopio spaziale Chandra della NASA stava osservando un’altra parte del cielo, ma il suo campo visivo includeva anche la zona dove si trovava il nostro misterioso oggetto.

Gli scienziati hanno cercato di capire cosa potesse essere questo oggetto confrontandolo con tutto quello che conosciamo dell’universo, ma nessuna spiegazione sembra funzionare perfettamente. Inizialmente, il team di ricerca ha pensato che potesse trattarsi di una magnetar – il resto incredibilmente denso di una stella morta con un campo magnetico estremamente potente, miliardi di volte più forte di quello terrestre.

Un’altra possibilità considerata è stata quella di una coppia di stelle che include una nana bianca altamente magnetizzata. Le nane bianche sono quello che rimane di stelle come il nostro Sole dopo che hanno esaurito il loro combustibile nucleare – oggetti delle dimensioni della Terra ma con la massa di una stella intera.

Tuttavia, nessuna di queste spiegazioni riesce a giustificare completamente le emissioni così brillanti e variabili di onde radio e raggi X che stiamo osservando.

La scoperta di ASKAP J1832-0911 rappresenta uno di quei momenti nella storia della scienza in cui ci troviamo di fronte a un fenomeno che non riusciamo a spiegare con le nostre conoscenze attuali. Questo può portare a scoperte potenzialmente entusiasmanti.

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