Per la prima volta nella storia, il veicolo spaziale Solar Orbiter ha catturato immagini e video del polo sud del Sole, una regione mai osservata prima. Queste immagini spettacolari mostrano un caos di attività magnetiche e ci aiutano a capire meglio come funziona la nostra stella. La scoperta, annunciata dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) nelle scorse ore, apre nuove strade per prevedere il comportamento del Sole e i suoi effetti sulla Terra.
Il Sole, la stella che dà vita al nostro pianeta, non è solo una palla luminosa: è un corpo dinamico, con campi magnetici che si intrecciano e causano fenomeni come brillamenti e tempeste solari. Fino ad ora, le immagini del Sole erano state scattate principalmente dall’equatore solare, ma Solar Orbiter, grazie a una traiettoria speciale inclinata con l’aiuto di passaggi ravvicinati a Venere, è riuscito a osservare il polo sud. Le foto, scattate a fine marzo 2025, mostrano un’atmosfera brillante con temperature fino a un milione di gradi Celsius, accanto a nubi di gas più fredde, ma ancora roventi a centomila gradi.
Queste immagini sono preziose perché il Sole segue un ciclo di circa 11 anni, passando da periodi tranquilli a fasi di grande attività, chiamate massimo solare. Durante il massimo, i poli magnetici del Sole si invertono: il polo sud diventa magneticamente nord e viceversa. Le immagini di Solar Orbiter mostrano che al polo sud ci sono ora campi magnetici con entrambe le polarità, un segno del caos che precede l’inversione. Questo fenomeno non è ancora del tutto compreso, ma i dati raccolti aiuteranno a scoprire come i campi magnetici si spostano verso i poli, un processo chiave per prevedere le tempeste solari. Che sono, in sostanza, esplosioni di particelle che il Sole lancia verso la Terra e che possono danneggiare satelliti, reti elettriche e sistemi di comunicazione, ma anche di creare aurore spettacolari.
Per studiarle, Solar Orbiter usa strumenti avanzati. Perché tutto questo è importante? Prevedere le tempeste solari è come prevedere il meteo sulla Terra. Ci permette di proteggere le tecnologie e di pianificare meglio. Solar Orbiter, lanciato nel 2020 in una missione congiunta tra ESA e NASA, continuerà a osservare il Sole da angolazioni sempre più alte, promettendo immagini ancora più dettagliate.