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Home » Attualità » Il segreto di Fordow: dove si trova la fortezza nucleare iraniana e perché è così difficile da neutralizzare

Il segreto di Fordow: dove si trova la fortezza nucleare iraniana e perché è così difficile da neutralizzare

Fordow è un impianto nucleare iraniano segreto, situato vicino a Qom, costruito sotto una montagna per proteggerlo da attacchi aerei.
Francesca FiorentinoDi Francesca Fiorentino19 Giugno 2025
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Panorama di Fordow
Panorama di Fordow (fonte: CNN)
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Fordow, ufficialmente chiamato Fordow Fuel Enrichment Plant, è un complesso nucleare situato a sud di Teheran, in una ex base militare vicino a Qom, una città di grande significato religioso per l’Iran. La sua costruzione è iniziata nei primi anni 2000, con lavori visibili già nel 2002 tramite immagini satellitari. Tuttavia, il mondo ha saputo della sua esistenza solo nel 2009, quando le agenzie di intelligence occidentali hanno rivelato che l’Iran stava costruendo un impianto segreto. Immagini satellitari mostrano cinque tunnel che penetrano nella montagna, un grande edificio di supporto e un perimetro di sicurezza ben definito, ma ciò che accade all’interno è difficile da scoprire.

L’impianto è stato scavato a una profondità stimata tra gli 80 e i 90 metri sotto la superficie, protetto da strati di roccia e cemento rinforzato, progettato per resistere anche alle bombe più potenti. Questo lo rende quasi impossibile da distruggere con attacchi aerei convenzionali. Persino la bomba statunitense GBU-57, chiamata Massive Ordnance Penetrator, capace di penetrare fino a 60 metri, non sarebbe sufficiente a raggiungere le sale principali di Fordow senza molteplici colpi precisi. Inoltre, l’Iran ha camuffato un condotto di ventilazione essenziale per la circolazione dell’aria, rendendo ancora più difficile individuarlo o danneggiarlo.

Il presidente iraniano in un impianto nucleare
Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian in un impianto nucleare (fonte: Wall Street Journal/AP)

Fordow è progettato per arricchire l’uranio, un processo che aumenta la concentrazione dell’isotopo U-235, necessario sia per l’energia nucleare che per le armi atomiche. L’uranio arricchito al 3-5% è usato per le centrali nucleari, mentre per una bomba serve un arricchimento del 90%. A Fordow, l’Iran ha prodotto uranio arricchito fino al 60%, un livello che preoccupa gli esperti perché potrebbe essere rapidamente convertito in uranio per armi. L’impianto ospita circa 2.700 centrifughe, macchinari che ruotano ad alta velocità per separare gli isotopi dell’uranio. Anche se Fordow è più piccolo rispetto ad altri siti iraniani come Natanz, è considerato più significativo perché può produrre uranio di maggiore purezza.

L’Iran ha sempre sostenuto che il suo programma nucleare, incluso Fordow, ha scopi pacifici, come la produzione di energia o isotopi medici. Nel 2009, il presidente statunitense Barack Obama, insieme ai leader di Francia e Regno Unito, denunciò che le dimensioni e la configurazione di Fordow non erano compatibili con un programma civile. Anche Russia e Cina, alleati dell’Iran, espressero preoccupazioni.

La storia di Fordow è legata all’accordo nucleare del 2015, chiamato JCPOA (Joint Comprehensive Plan of Action). Questo accordo obbligava l’Iran a rimuovere due terzi delle centrifughe da Fordow e a interrompere l’arricchimento dell’uranio nel sito. In cambio, le sanzioni internazionali sull’Iran furono alleviate. Tuttavia, nel 2018, gli Stati Uniti, sotto la presidenza di Donald Trump, si ritirarono dall’accordo, spingendo l’Iran a riprendere gradualmente le attività a Fordow. Da allora, l’Iran ha limitato l’accesso degli ispettori dell’AIEA (Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica), rimuovendo persino le telecamere di monitoraggio, rendendo difficile verificare cosa accade all’interno.

Recentemente, l’AIEA ha riportato che l’Iran ha accumulato circa 400 kg di uranio arricchito al 60% a Fordow. Secondo gli esperti, questa quantità potrebbe essere trasformata in 233 kg di uranio per armi in sole tre settimane, sufficiente per costruire diverse bombe nucleari. Questo ha intensificato le tensioni, specialmente con Israele, che considera Fordow una minaccia diretta e ha condotto attacchi aerei contro siti nucleari iraniani, inclusi Natanz e Isfahan. Tuttavia, le immagini satellitari del 14 giugno 2025 mostrano che Fordow non ha subito danni visibili, probabilmente grazie alla sua posizione sotterranea.

Distruggere Fordow è una sfida enorme. Israele possiede bombe anti-bunker, ma non abbastanza potenti per penetrare la montagna. Solo gli Stati Uniti hanno la GBU-57, ma questa richiede aerei speciali come il B-2, che Israele non possiede. Alcuni analisti suggeriscono che, invece di distruggere l’intero sito, si potrebbero colpire i tunnel d’ingresso, il sistema di ventilazione o l’alimentazione elettrica, rendendo Fordow temporaneamente inutilizzabile. Tuttavia, anche se Fordow fosse neutralizzato, l’Iran potrebbe avere altre centrifughe nascoste altrove, mantenendo viva la sua capacità nucleare.

 

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