Sarebbe già in corso la cosiddetta “Operation Menai Bridge“, il piano istituzionale predisposto per i funerali di re Carlo III, affetto da un cancro incurabile. Il programma, dettagliatissimo, prevede una serie di riti e cerimonie, ma ciò che sorprende è la personalizzazione voluta da Carlo. In primis, la cerimonia sarà sostenibile, in linea con le battaglie ambientali del sovrano. Soprattutto, Carlo ha voluto che i Sussex – Harry, Meghan e i loro bambini – abbiano ruoli importanti, riservando loro un posto centrale nel silenzioso tentativo di ricomporre la frattura familiare.
Il cerimoniale prevede un periodo di dieci giorni di lutto ufficiale, una processione solenne con corteo militare, e cerimonie presso luoghi simbolici come la Westminster Abbey e la St. George’s Chapel a Windsor. Secondo gli ultimi aggiornamenti, dunque, re Carlo ha inserito nel copione funebre un gesto dal forte valore simbolico: l’inclusione attiva di Harry e Meghan, con Archie e Lilibet, in ruoli significativi durante le cerimonie ufficiali. Lo scopo dichiarato è chiaro: trasformare l’ultimo atto pubblico in un momento di riconciliazione familiare, mettendo da parte le tensioni accumulate negli ultimi anni.

I Sussex, segnano le fonti, potrebbero camminare accanto a William durante il corteo ufficiale a Londra, partecipare alla veglia a Westminster Hall e assistere alla funzione a Windsor. È un segnale forte, sottolineano gli addetti ai lavori, aperto a un riavvicinamento vero o almeno simbolico tra i due rami dinastici.
Buckingham Palace conferma che la salute del re non è critica, ma di certo la situazione deve essere costantemente monitorata. Tutto ciò va interpretato, quindi, come una naturale preparazione a un momento critico, affinché nulla sia lasciato al caso.