Il 15 luglio 1997, Gianni Versace viene assassinato sui gradini della sua villa a Miami Beach. A premere il grilletto è Andrew Cunanan, un giovane americano di origini filippine e italiane che, fino a pochi mesi prima, è pressoché sconosciuto. Il suo nome è oggi legato a uno dei crimini più eclatanti del mondo della moda, ma la sua vicenda è anche il ritratto oscuro di un narcisismo estremo, di un’esistenza ambigua e di un’ossessione per il lusso e il potere.
Andrew Phillip Cunanan nasce il 31 agosto 1969 a National City, in California. Cresciuto in una famiglia cattolica, è il più piccolo di quattro figli. Il padre, ex militare filippino, abbandona la famiglia quando Andrew è adolescente. Brillante e carismatico, ma anche bugiardo patologico, il ragazzo mostra fin da giovane una personalità manipolatrice. Caratteristica che mostra nelle scuole private d’élite che frequenta, come la Bishop’s School di La Jolla. Nonostante questo, però, non completa gli studi universitari.

Attratto dal lusso e dalle celebrità, si trasferisce a San Diego dove inizia a vivere come escort per uomini facoltosi, cercando di mantenere un tenore di vita elevato grazie a relazioni con uomini influenti. Colto, affascinante, poliglotta, Cunanan, però, è anche instabile alternando momenti di brillantezza a esplosioni di paranoia e rabbia.
Nel 1997, poco dopo aver compiuto 27 anni, intraprende una fuga omicida che scuote gli Stati Uniti. Tra aprile e luglio, infatti, uccide cinque persone. La sua prima vittima è Jeffrey Trail, ex militare e amico intimo. Segue l’omicidio dell’ex amante David Madson, poi quello di Lee Miglin, un ricco imprenditore di Chicago, per terminare con quello di William Reese, un custode di cimitero del New Jersey. Ogni delitto, però, è compiuto con modalità diverse anche se tutti hanno una componente personale o simbolica.
Cunanan, dunque, è ormai un ricercato a livello nazionale, incluso nella lista dei dieci fuggitivi più pericolosi dell’FBI. Il 15 luglio 1997, quando Versace viene assassinato con due colpi di pistola davanti alla sua residenza, Casa Casuarina, l’identità dell’assassino non è ancora certa. Ma pochi giorni dopo, le impronte digitali ritrovate su una camionetta abbandonata confermarono che corrisponde proprio a Cunanan.
Il movente preciso dell’omicidio non è mai stato chiarito. Secondo l’FBI, non esistono prove certe che Cunanan e lo stilista si conoscano direttamente, anche se alcuni testimoni riferiscono di averli visti negli stessi ambienti negli anni precedenti. Cunanan, forse, voleva colpire un simbolo del potere e della bellezza che tanto desiderava ma non avrebbe mai avuto.
L’epilogo arriva otto giorni dopo, il 23 luglio 1997: Andrew Cunanan si suicida con un colpo di pistola nella casa galleggiante in cui si nasconde, non lontano dal luogo del delitto. La sua morte lascia molti interrogativi irrisolti, alimentando negli anni teorie e speculazioni.