La domanda che da sempre affascina l’umanità trova oggi risposte sempre più precise: esiste davvero un disegno matematico dietro la struttura del cosmo? L’Universo, dalle stelle lontane agli atomi più piccoli, sembra seguire un piano ordinato, come un grande puzzle matematico. Recenti studi, condotti da scienziati come Claudia Fevola dell’Inria Saclay e Anna-Laura Sattelberger del Max Planck Institute, pubblicati su riviste autorevoli, suggeriscono che un tipo speciale di matematica, chiamata “geometria positiva”, possa svelare come tutto è collegato. Questa geometria è come un codice segreto che aiuta a capire il funzionamento della natura.
Immaginate di dover disegnare un quadro complicato, come le collisioni tra minuscole particelle di energia o la luce delle prime stelle nate dopo il Big Bang. Di solito, i fisici usano calcoli lunghi e difficili per studiarli. La geometria positiva, invece, trasforma questi problemi in forme semplici, come figure tridimensionali, che rendono tutto più chiaro. Per esempio, una struttura chiamata “amplituhedron” aiuta a calcolare come si muovono le particelle senza usare formule complesse. In modo simile, altre forme chiamate “politopi cosmologici” permettono di studiare i segnali dell’Universo primordiale, come l’eco della sua nascita.

Questo approccio mostra che la matematica non solo descrive il mondo fisico, ma ne è parte integrante. È un po’ come scoprire che ogni cosa, dalle galassie agli atomi, segue le stesse regole di un grande gioco geometrico. Gli scienziati usano strumenti matematici, come equazioni e figure, per collegare fenomeni diversi, trovando un ordine che unisce tutto.
Il lavoro di Fevola e Sattelberger potrebbe aiutarci a capire meglio come l’Universo è nato e come continua a cambiare. È un’idea affascinante: dietro il caos delle stelle e dei pianeti, c’è un disegno elegante, un ordine matematico che aspetta solo di essere compreso.