Il Brasile ha recentemente approvato una legge volta a contrastare l’adultizzazione online dei minori, un fenomeno preoccupante che espone i giovani a contenuti inappropriati e potenzialmente dannosi. La normativa, già approvata dalla Camera, sarà ora trasmessa per la firma del presidente Luiz Inácio Lula da Silva. Ma questa nuova legislazione sarà sufficiente a proteggere i più vulnerabili nel mondo digitale? Anzitutto, di cosa parliamo quando diciamo adultizzazione online? Si tratta di una pratica tossica che si manifesta in diverse forme, dall’esposizione precoce a contenuti sessualmente espliciti alla pressione sociale di conformarsi a standard di bellezza e comportamento adulti. Un fenomeno, questo, che può avere gravi conseguenze sullo sviluppo psicologico ed emotivo dei minori, contribuendo a problemi di autostima, ansia e depressione.
La legge si concentra sulla prevenzione e sulla responsabilizzazione delle piattaforme online. Si prevede un maggiore controllo sui contenuti pubblicati e una più efficace segnalazione di materiale inappropriato (contenuti inappropriati come pornografia, violenza, materiale che promuova depressione o disturbi alimentari, e vietare pubblicità di scommesse, alcolici e sigarette). Inoltre, la legge mira a educare genitori ed educatori sui rischi dell’adultizzazione online e a fornire strumenti per proteggere i minori. Sarà infine istituita un’autorità nazionale autonoma per vigilare e sanzionare le violazioni delle piattaforme, con pene fino a 50 milioni di reais, pari a 7,92 milioni di euro.

Tuttavia, l’efficacia di questa normativa dipenderà dalla sua concreta applicazione e dalla collaborazione di tutti gli attori coinvolti, dalle piattaforme online alle famiglie. Spesso, infatti, sono proprio i genitori a esporre i loro figli online, dando il via a una reazione a catena dagli esiti imprevisti.
La sfida è quella di garantire un ambiente digitale sicuro per i minori, senza compromettere la libertà di espressione e l’accesso all’informazione. Recenti ricerche, infatti, hanno dimostrato che l’uso continuo di smartphone in under 13 è collegata ad ansia e depressione. Al contrario, ritardare l’uso (continuo) dei cellulari è una misura sana. L’approvazione di questa legge in Brasile rappresenta comunque un passo importante nella lotta contro l’adultizzazione online dei minori. Nel novembre del 2024, l’Australia fu la prima nazione al mondo a vietare l’uso dei social agli under 16.