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Home » Attualità » Venezuela, la dittatura che spaventa il mondo, da Chávez il ribelle a Maduro (che ha spostato il Natale a ottobre)

Venezuela, la dittatura che spaventa il mondo, da Chávez il ribelle a Maduro (che ha spostato il Natale a ottobre)

Dal golpe di Gómez del 1908 a Chávez nel 1992, fino a Maduro. Perché i militari controllano il potere venezuelano. E perché il premio Nobel a Machado è così importante.
Francesca FiorentinoDi Francesca Fiorentino10 Ottobre 2025
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Nicolas Maduro sorridente
Nicolás Maduro sorridente (fonte: CNN)
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Il premio Nobel per la pace a María Corina Machado amplifica la forza di una donna che con coraggio ha lottato e lotta contro il regime di Maduro. Ma qual è la storia politica del Venezuela? Essa è intrinsecamente legata alle sollevazioni militari, ai colpi di stato riusciti e ai tentativi falliti. E Dal 1830, quando fu proclamato Stato indipendente e autonomo, il paese sudamericano ha vissuto almeno cinque colpi di stato ufficiali, tutti con la partecipazione decisiva dell’esercito, spesso sostenuto da movimenti civili.

Il primo colpo di stato della storia venezuelana moderna avvenne il 19 dicembre 1908, quando il generale Juan Vicente Gómez approfittò dell’assenza del presidente Cipriano Castro per instaurare una dittatura che sarebbe durata fino alla sua morte, nel 1935. Fu l’inizio di una lunga tradizione di interventi militari nella politica nazionale.

Nel 1945, un gruppo di soldati e civili del Partito di Azione Democratica mise Rómulo Betancourt a capo di un consiglio direttivo, dopo aver rovesciato il generale Isaías Medina Angarita in quello che la storia venezuelana ricorda come la Rivoluzione d’Ottobre. Appena tre anni dopo, nel novembre 1948, una rivolta militare spazzò via il governo di Romulo Gallegos, il primo presidente venezuelano eletto democraticamente. Si insediò una giunta presieduta da Carlos Delgado Chalbaud e dai tenenti colonnelli Marcos Pérez Jiménez e Luis Llovera Páez.

Il 23 gennaio 1958, una rivolta popolare guidata dal contrammiraglio Wolfgang Larrazábal pose fine alla dittatura che Marcos Pérez Jiménez aveva stabilito nel dicembre 1952, quando si era proclamato presidente ignorando i risultati delle elezioni di un’Assemblea Costituente. Questo episodio rappresentò uno dei rari casi in cui una sollevazione popolare riuscì effettivamente a rovesciare un regime militare.

Chavez
Un primo piano di Chavez (fonte: GOG)

Ma è nel 1992 che entra in scena il protagonista che avrebbe cambiato il volto del Venezuela per i decenni successivi: Hugo Chávez. Il secondo governo democratico di Carlos Andrés Pérez fu scosso da due tentativi di colpo di stato. Il 4 febbraio, cinquanta ufficiali e mille soldati guidati da cinque tenenti colonnelli, tra cui proprio Hugo Chávez, si sollevarono per dieci ore a Caracas, Maracaibo, Maracay e Valencia, causando una ventina di morti. Il tentativo fallì, ma Chávez pronunciò in televisione una frase che sarebbe entrata nella storia: “”Por ahora”” (per ora), lasciando intendere che la lotta non era finita.

Un secondo tentativo di golpe avvenne il 27 novembre dello stesso anno, guidato dal contrammiraglio Hernán Grüber Odremán e altri ufficiali, con il sospetto coinvolgimento di gruppi politici di estrema sinistra. Anche questo fallì, ma il messaggio era chiaro: il Venezuela era un paese profondamente instabile.

L’ironia della storia volle che lo stesso Chávez, divenuto presidente nel 1999 dopo aver vinto regolari elezioni, subisse a sua volta un colpo di stato l’11 aprile 2002. Fu rimosso dal potere per due giorni, prima che una controreazione popolare e militare lo riportasse alla presidenza. L’episodio consolidò il suo potere e la sua retorica anti-imperialista, rafforzando il controllo chavista sulle forze armate.

Anche negli anni successivi, le tensioni militari non sono mai cessate. Nel 1962, il paese conobbe le ribellioni note come “carupanazo” e “porteñazo”. Nel marzo 2014, Nicolás Maduro – successore di Chávez dopo la sua morte nel 2013 – denunciò un altro tentativo di colpo di stato, con l’arresto di tre generali delle forze aeree accusati di voler sollevare l’aviazione contro il governo.

E oggi? La crisi politica ed economica del Venezuela sotto il regime di Nicolás Maduro è netta. Il sistema sanitario è al collasso, con ospedali privi di medicinali e attrezzature. La repressione governativa contro dissenso e stampa libera è in aumento, mentre l’economia, dipendente dal petrolio, è devastata da corruzione e sanzioni internazionali. Nonostante le elezioni del 2024, considerate fraudolente dall’opposizione, Maduro mantiene il potere con il supporto di militari e alleati internazionali come Cina, Russia e Iran.

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