State Of Play, film thriller del 2009, finisce con Cal (Russell Crowe) che, dopo aver scoperto la verità sull’omicidio di Sonia e fatto arrestare il responsabile, il suo amico deputato Stephen Collins (Ben Affleck), scrive il tanto agognato articolo sulla vicenda. Nelle inquadrature finali del film, mentre scorrono i titoli di coda, vediamo immagini delle rotative del giornale in azione.
Cal McAffrey, reporter veterano di un importante giornale di Washington in crisi di vendite, si sta occupando di una sparatoria legata ad affari di droga in cui è rimasto ferito un innocente, quando viene a sapere della morte, apparentemente accidentale, di Sonia Baker, collega di un suo vecchio amico del college, il deputato del Congresso Stephen Collins, ora a capo di una commissione d’inchiesta parlamentare impegnata ad indagare sui probabili illeciti finanziari commessi dalla Pointcorp, una società privata che svolge operazioni militari all’estero per conto del governo americano. Baker, capo ricercatrice della commissione, era anche l’amante di Collins, sposato: per questo motivo, l’uomo vede la sua reputazione colare a picco e chiede aiuto a Cal per sbrogliare la matassa. Il giornalista, affiancato da una giovane e intraprendente collega, Della Frye, scoprirà presto inaspettati legami tra il caso di Sonia Baker e la sparatoria di qualche giorno prima: entrambi i fatti criminosi, infatti, sembrano essere riconducibili alle attività fraudolente della Pointcorp, e ai tentativi compiuti dai vertici dell’azienda per insabbiare eventuali scoperte compromettenti.
Nel corso delle indagini, Cal si imbatte nel nome di Dominic Foy, un estroverso PR coinvolto con la Pointcorp e lo convince a rilasciare un’intervista per proteggere la sua incolumità; l’uomo, dopo molte resistenze, rivela che Sonia Baker era stata assunta in segreto proprio dalla Pointcorp per infiltrarsi nella commissione e riferire all’azienda sugli sviluppi dell’inchiesta; nel corso dei mesi, però, si era verificata una complicazione; Sonia, infatti, si era innamorata di Stephen e aveva deciso di interrompere l’attività di spionaggio a favore della Pointcorp. Pressato dal suo caporedattore, che non vede l’ora di mandare alle stampe una storia così importante, Cal decide, nonostante il parere contrario di Della, di convocare Stephen al motel dove si è rintanato con Foy;
Collins scopre quindi che Sonia ha fatto per mesi il doppio gioco e che era incinta di lui al momento della morte. Sconvolto, prima cerca di aggredire Foy, poi si scaglia verso Cal, accusandolo di avergli nascosto importanti informazioni. Cal va allora a trovare George Fergus, capogruppo del partito di Collins; sarebbe stato proprio lui, infatti, a raccomandare alla Pointcorp il nome di Sonia Baker come possibile talpa; Fergus respinge al mittente tutte le accuse e minaccia Cal, facendogli intuire che i nuovi proprietari del suo giornale non sarebbero troppo felici di vedere pubblicato l’articolo. Cal si precipita allora dal suo caporedattore a chiedere conto delle insinuazioni di Fergus, ma all’improvviso in redazione si presenta Stephen. pronto a fornire una completa dichiarazione sul contenuto dell’inchiesta parlamentare, sulle attività illecite della Pointcorp, sul coinvolgimento di Fergus, e sul suo rapporto con Sonia.
Tutto sembra ormai pronto per mandare in stampa l’articolo, quando Cal, unendo due dettagli apparentemente insignificanti, capisce all’improvviso che la verità è ben diversa da quella che credeva; l’uomo che lo ha aggredito tempo prima fuori da un appartamento, si chiama Robert Bingham, ed è stato commilitone di Stephen durante la guerra in Kuwait; Cal cerca di mettere insieme i pezzi e va da Stephen, nel suo ufficio, parlandogli di Bingham; il deputato, attonito, chiede a Cal se abbia chiamato la polizia, e dopo aver ricevuto rassicurazioni, convinto di essere al sicuro, confessa di aver cominciato a nutrire dei dubbi sull’operato di Sonia e di aver assunto Bingham per pedinarla; l’ex militare, provvisto di forti valori morali, ha ucciso Sonia una volta scoperto che era una talpa della Pointcorp: a quel punto, Stephen nega di essere mai stato al corrente dell’omicidio, ma ammette di aver cercato di insabbiare tutto, una volta scoperta la verità; Cal, allora, promette a Stephen che pubblicherà l’articolo senza remore.
All’esterno dell’edificio, intanto, troviamo proprio Bingham, recatosi sul posto per uccidere Cal, sorpreso da una pattuglia della polizia, chiamata dal giornalista ad arrestare Stephen. Bingham, stanco di vivere in un mondo che non lo rispecchia, decide di farsi uccidere dai poliziotti. Tornato in redazione, Cal scrive finalmente il pezzo, in cui espone le responsabilità di Stephen nell’omicidio di Sonia Baker; il giornalista, però, lascia alla collega Della l’onore di premere il pulsante INVIO sul terminale, per mandare l’articolo in stampa. I due colleghi, poi, escono insieme dalla redazione. Sui titoli di coda, vediamo scorrere immagini delle rotative del giornale, con le varie pagine in stampa che sintetizzano gli sviluppi finali della vicenda; l’arresto di Collins, e le dimissioni del CEO della Pointcorp, accusata di corruzione,
State of Play, di Christopher MacDonald, è interpretato da Russell Crowe (Cal), Ben Affleck (Stephen), Rachel McAdams (Della), Jeff Daniels (Fergus), e Jason Bateman (Foy).