Forse avrete sentito parlare di Green Pass eterno ma cos’è davvero e come funzionerà? Proviamo a fare un po’ di chiarezza: lasciando da parte le teorie complottiste, sarà una sorta di passaporto sanitario che servirà a verificare l’avvenuta vaccinazione contro alcune malattie pericolose o le vaccinazioni necessarie per l’ingresso in determinati paesi. Un documento che arriva in seguito ad un accordo siglato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e l’Unione europea per facilitare la circolazione e lo scambio dei dati sanitari, accelerare la ricerca scientifica e migliorare lo sviluppo della telemedicina. In sostanza,
Ma facciamo un passo indietro. Lunedì 5 giugno 2023, la commissaria europea per la Salute Stella Kyriakides e il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus hanno siglato un accordo amministrativo e una lettera di intenti presso la sede dell’Organizzazione a Ginevra; un accordo che sancisce l’adozione del sistema di certificazione vaccinale dell’Unione europea da parte dell’Oms. Nel comunicato stampa di presentazione di questa nuova certificazione, l’Oms ha dichiarato: “Nel giugno 2023, l’OMS adotterà il sistema di certificazione digitale COVID-19 dell’Unione europea (UE) per istituire un sistema globale che contribuirà a facilitare la mobilità globale e a proteggere i cittadini di tutto il mondo dalle minacce sanitarie attuali e future, comprese le pandemie. Questo è il primo elemento costitutivo della rete globale di certificazione della salute digitale dell’OMS (GDHCN) che svilupperà un’ampia gamma di prodotti digitali per offrire una salute migliore a tutti”.
“Basandosi sulla rete di certificazione digitale di grande successo dell’UE, l’OMS mira a offrire a tutti gli Stati membri dell’OMS l’accesso a uno strumento sanitario digitale open-source, che si basa sui principi di equità, innovazione, trasparenza, protezione dei dati e privacy. I nuovi prodotti sanitari digitali in fase di sviluppo mirano ad aiutare le persone di tutto il mondo a ricevere servizi sanitari di qualità in modo rapido ed efficace” ha affermato il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus.
Nonostante siano già iniziate a circolare teorie complottiste a tema dittatura sanitaria e supremazia delle case farmaceutiche, l’accordo firmato non significa che verrà imposto un nuovo green pass ma che l’Oms adotterà il quadro tecnico e normativo di riferimento usato dall’Unione europea per implementare lo scambio e la circolazione dei dati sanitari. In termini pratici, per le persone si tradurrà solo in una sorta di libretto sanitario elettronico – come già presente in Italia – ma verificabile in tutto il mondo. Inoltre, la gestione di questi documenti rimarrà affidata ai singoli Stati e L’Oms potrà solo verificarne l’autenticità e non potrà invece accedere alle informazioni sanitarie personali.
Si tratta, quindi, di un primo passo per la creazione di una banca dati globale utile alla ricerca scientifica, allo sviluppo di nuove cure e alla cura dei pazienti – anche quelli in contesti di isolamento – a distanza.