Flightplan – Mistero in volo, film drammatico del 2005 interpretato da Jodie Foster finisce con Kyle che, dopo aver ritrovato la figlia Julia e ucciso Carson, scende dall’aereo e si ritrova in aeroporto, tra gli sguardi increduli dei passeggeri; nel frattempo, Stephanie, la hostess complice di Carson, ha confessato tutto all’FBI, quindi Kyle è libera di andare a Long Island a seppellire il marito.
Kyle Pratt, un’ingegnere che lavora per una compagnia aerea berlinese, deve trasportare il cadavere del marito, David, morto in seguito ad una caduta, dalla Germania a Long Island, per la cerimonia funebre; sale quindi insieme alla figlia Julia, una bambina di sei anni, su un volo della Aalto Airlines, ma poco dopo il decollo, la piccola scompare, nessuno riesce a trovarla e molti addirittura sembrano dubitare sia mai salita sull’aereo: il manifesto di volo, infatti, non riporta il suo nome. La madre si mette immediatamente alla ricerca, facendo pressione sul capitano affinché ordini ai passeggeri di restare ai loro posti, per facilitare il ritrovamento; l’intero equipaggio dell’aereo si impegna, coadiuvato dall’ufficiale di polizia aerea Gene Carson. Tutto però sembra inutile, della bambina non c’è traccia, e infatti poco dopo, dall’obitorio di Berlino giunge la notizia che Julia non può essere su quell’aereo; è morta insieme al padre, che molto probabilmente si è suicidato. Kyle, però, non demorde, sa che la bambina era con lei, e con ostinazione, setaccia tutti gli angoli, cabina per cabina: sicura di aver notato in precedenza, di fronte a casa sua, due passeggeri dell’aereo, di una non specificata etnia araba, e li aggredisce. Nel tentativo di calmare la situazione, Kyle viene accidentalmente colpita in testa e sviene.
Al suo risveglio, la donna è di nuovo seduta al suo posto, e una psicoterapeuta presente sull’aereo cerca di aiutarla a prendere coscienza del suo lutto. Kyle sembra finalmente in grado di accettare la realtà, ma con una scusa, fa scattare un corto circuito al pannello di controllo dell’aereo e sfruttando il caos generato da questo diversivo, raggiunge la stiva, dove si trova la bara del marito, e apertala, si rende conto che non ce ne sono altre vicino; sua figlia non può essere morta. Dopo essere stata rintracciata, la donna viene posta in stato di arresto, e il comandante decide di far atterrare l’aereo con due ore di anticipo, allo scalo di Newfoundland, per permettere che Kyle venga sbarcata e messa in sicurezza. Nel frattempo, però, Stephanie, una delle hostess, confabula preoccupata con Carson che, pochi istanti prima, ha piazzato una carica d’esplosivo all’interno dell’aereo; a pochi passi di distanza dalla bomba, troviamo Julia, priva di conoscenza.
Carson, con la complicità di Stephanie, ha infatti ordito un piano per dirottare il velivolo, cercando di far ricadere la colpa su Kyle; il detonatore era infatti nascosto nella bara di David. Per completare l’opera Carson comunica al comandante che la donna farà saltare in aria l’aereo se non riceverà 50 milioni di dollari più un velivolo pronto a decollare; la storia della figlia, spiega il poliziotto, era tutta una messa in scena. I passeggeri vengono fatti scendere dall’aereo, atterrato senza problemi a Newfoundland, e a bordo restano solo Kyle, Carson e Stephanie. Kyle colpisce Carson in testa con un’estintore e lo ammanetta a terra, per poi correre a cercare Julia. L’uomo riesce a liberarsi quasi subito, e si mette alla caccia di Kyle che, intanto, cerca di convincere Stephanie a fare la cosa giusta. Con uno stratagemma, poi, Pratt riesce a far perdere almeno temporaneamente le proprie tracce a Carson, e dopo aver vagato per tutto il velivolo, trova finalmente Julia. Resasi conto che la stanza dove si trovano è puntellata di esplosivi, Kyle si fa raggiungere lì da Carson, che gli confessa di aver ucciso il marito appositamente per poi nascondere l’esplosivo nella bara; la donna si rintana con la figlia dietro una porta blindata, e fa scattare la bomba, dopo aver rintracciato il detonatore.
Nel frattempo, Stephanie è scesa dall’aereo, per confessare tutto alle autorità. Il comandante e i passeggeri osservano dalla pista d’atterraggio l’esplosione dell’aereo, e non credono ai loro occhi quando dalla scaletta vedono comparire Kyle con in braccio la bambina. Poco tempo dopo, al deposito bagagli dell’aeroporto, il comandante offre le sue scuse alla donna, mentre l’hostess viene portata via in manette dall’FBI; i federali, inoltre, informano Kyle che il direttore dell’obitorio di Berlino è stato arrestato per complicità, Kyle, con Julia in braccio, si dirige verso un auto a noleggio, mentre due ali di folla la osservano con ammirazione e incredulità. Risvegliatasi dal torpore, la bimba chiede alla madre se il loro viaggio sia terminato; Kyle risponde che manca ancora un po’, ma che d’ora in avanti loro resteranno insieme per sempre.
Flightplan – Mistero in volo, diretto da Robert Schwentke, vede la partecipazione di Jodie Foster (Kyle), Peter Sarsgaard (Carson), Kate Beahan (Stephanie) e Sean Bean (il comandante dell’aereo).