Il pittore Antonio Ligabue soffriva di una malattia mentale, probabilmente di disturbo bipolare, che ne condizionò la vita, ma trovò anche un veicolo espressivo attraverso le sue opere d’arte. Questa è l’ipotesi di una psichiatra, Antonella Litta, che evidenzia il fatto che all’artista italiano, in occasione dei numerosi ricoveri nei manicomi, fu diagnosticata una forma di psicosi maniaco-depressiva, “un altro nome per indicare il disturbo bipolare”
Sul sito Depressione Stop, Litta spiega infatti che un medico dell’ospedale psichiatrico di San Lazzaro intuì che il talento artistico di Ligabue potesse essergli d’aiuto. “Grazie alle sue eccezionali capacità artistiche la storia di quest’uomo cambia perché nell’arte riesce ad esprimere la sua tensione e la sua aggressività. Dipingere lo calma, gli permette di gestire le sue crisi.”
Questo trova conferma anche in un video della Gazzetta di Reggio Gaddomaria Grassi spiega in merito: “Le cartelle cliniche di Ligabue risentono di essere quelle di un periodo di guerra, tutto veniva annotato. I manicomi poi all’epoca sappiamo come erano, i pazienti venivano inghiottiti dalla routine. Quello che è molto significativo dalla prima cartella è che si dice come il paziente fosse entrato agitato e piagnucoloso, tra il depressivo e l’irrequieto agitato e misantropo. Viene legato, come prima cosa, e dopo poco giorni viene liberato soprattutto perché lo si è accontentato in ciò che voleva e cioè dipingere, si diletta in questo”.
Il professionista aggiunge alcuni particolari interessanti: “In una psichiatria non terapeutica come è quella di oggi, un manicomio era una struttura che custodiva, invece che curare, si era capito che se Ligabue veniva accontentato (nel suo talento artistico) diventava più sereno e collaborante. Un altro dettaglio interessante è nella cartella del 1937: nel frontespizio c’è scritto alla voce professione “nessuna” e grado sociale “nullatenente”. Nella cartella clinica del 1945 invece c’è scritto professione “pittore” ma la condizione è comunque “povera”. Si tratta di un riconoscimento”.
Non abbiamo una diagnosi ufficiale sulla malattia mentale del pittore Antonio Ligabue, ma le cartelle dell’epoca ci forniscono delle informazioni sicuramente significative.