La zona morta, film del 1983 di David Cronenberg tratto dal romanzo di Stephen King, finisce con John Smith (Christopher Walken), che dopo aver sparato a Stillson (Martin Sheen), viene a sua volta abbattuto dalla sua guardia del corpo; prima di morire a causa delle gravi ferite riportate, John stringe per un’ultima volta la mano del politico, e scopre di aver cambiato il futuro; Greg, infatti, caduto in disgrazia dopo l’attentato, vedrà crollare di colpo la sua carriera politica e, disperato, si suiciderà. John, a quel punto, sorride beffardamente e muore tra le braccia di Sarah.
John Smith è un giovane professore di Lettere, felicemente fidanzato con Sarah, che, a causa di un gravissimo incidente d’auto, finisce in coma per cinque anni. Al risveglio, il giovane ha una sorpresa; scopre di aver sviluppato strani poteri paranormali; entrando in contatto fisico con le persone, è infatti in grado di visualizzare aspetti della loro vita, sia passati che futuri. Intimorito ma anche affascinato da questa abilità, John decide di renderla nota al mondo, e in breve tempo, la sua fama di “sensitivo” si sparge per tutta la cittadina di Castle Rock. Così, lo sceriffo Bannerman lo chiama in aiuto per scovare un efferato serial killer di giovani donne. Sulle prime Johnny rifiuta, ma in seguito all’ennesimo delitto, decide di partecipare alle indagini e in breve tempo contribuisce alla cattura dell’insospettabile assassino, il vicesceriffo Frank Dodd. Vistosi scoperto, il giovane si rifugia a casa della madre per poi suicidarsi all’arrivo della polizia.
Johnny decide allora di trasferirsi lontano, e dare il via una nuova carriera come insegnante privato. Un giorno, il milionario Roger Stuart gli offre un incarico da tutore per il figlio Chris, un bambino molto dotato ma terribilmente introverso. Frequentando casa Stuart, Johnny fa la conoscenza di Greg Stillson, politico rampante e senza scrupoli, in corsa da indipendente per le prossime elezioni al Senato americano. Stillson, tramite un programma elettorale demagogico e populista, raccoglie enormi consensi fra la popolazione, che lo acclama come difensore dei loro diritti. Roger, però, sa che questa è solo una facciata, e parlandone con John, lo avverte; non c’è da fidarsi.
L’equilibrio del giovane, peraltro, viene messo a dura prova, quando re-incontra Sarah, trasferitasi lì da Castle Rock al seguito del marito; la donna, infatti, fa parte del comitato di volontari per la campagna elettorale di Stillson, A gettare benzina sul fuoco, arriva, poco dopo, la scoperta che Chris è destinato a morire annegato durante una partita di hockey organizzata dal padre; il giovane cerca di spiegare a Roger quello che succederà e tra i due scoppia una violenta lite; Johnny viene così licenziato. Il bambino, però, si fida delle parole di Johnny e sopravvive.
Tempo dopo, attratto dal vociare dei sostenitori di Stillson, accorsi in massa per il comizio del loro beniamino, Johnny si presenta all’incontro col politico; stringendogli la mano, ha una visione orribile; anni dopo, Stillson, diventato Presidente degli Stati Uniti, sgancerà l’atomica sull’Unione Sovietica, dando il via a un conflitto di enormi proporzioni. Dopo essersi consultato con il dottor Meizak, reduce dall’Olocausto, sull’opportunità di cambiare la Storia avendone la possibilità, Johnny decide allora di ricorrere alla soluzione più estrema, l’omicidio. Si introduce quindi nottetempo, attraverso una finestra, nel salone dove Stillson, la mattina successiva, terrà un comizio e armato di fucile, si apposta su un soppalco.
Al momento di esplodere il colpo, però, esita e Sarah, presente sul palco e accortasi della sua presenza, lo chiama a gran voce. Johnny spara, ma manca il bersaglio. Stillson, in preda al panico, afferra il figlio neonato di Sarah per usarlo come scudo; mentre Sarah strappa a fatica il neonato dalle mani di Greg, un fotoreporter immortala la scena. Prima che John possa esplodere un secondo colpo, Sonny, la guardia del corpo di Stillson, lo disarma, con un colpo alla mano, per poi colpirlo in pieno petto. Il giovane, ferito, crolla dal soppalco, ormai in fin di vita; Stillson, allora, credendolo un sicario, gli si avventa contro, e lui gli stringe la mano; ora la visione è completamente cambiata. L’uomo, seduto in poltrona con aspetto trasandato, ha accanto a sé sul comodino una copia di Newsweek, la cui copertina declama: “Non c’è futuro per Stillson”; la mossa di usare il neonato come protezione, infatti, ha irrimediabilmente minato la reputazione dell’ambizioso politico.
Appoggiata sopra la rivista, vediamo una pistola; Stillson la afferra e si spara, inondando di schizzi il comodino. Johnny sorride, e sussurra a Greg che è tutto finito; l’uomo non capisce e, in preda all’agitazione, chiede a Sonny notizie sul fotoreporter; la guardia, ripugnata dal gesto del suo datore di lavoro, fa finta di niente. Stillson, infuriato, lo spinge via e se ne va. Intanto, Sarah, dopo aver messo al sicuro il figlio, osserva Johnny morente e scoppia a piangere, poi, chinatosi su di lui, lo abbraccia. Lui, altrettanto commosso, la saluta per l’ultima volta. Sarah, allora, in preda alle lacrime con il volto affondato nella sua spalla, gli confessa di amarlo ancora. proprio mentre il giovane esala l’ultimo respiro.
La zona morta è un film del 1983 di David Cronenberg, tratto dall’omonimo romanzo di Stephen King, con Christopher Walken (Johnny), Brooke Adams (Sarah) e Martin Sheen (Stillson).