Momenti di trascurabile felicità, film di Daniele Luchetti tratto da due romanzi di Francesco Piccolo, finisce con Paolo che, dopo aver rivissuto il suo incidente fatale, sfugge apparentemente al suo destino di morte e può così tornare dalla sua famiglia, e ricominciare tutto da capo. L’uomo, infatti, decide di ignorare l’SMS della sua amante Silvana e di passare una serata con la moglie Agata e i figli in un’atmosfera serena e conviviale. Il film si conclude con Paolo, pensoso, che guarda fuori dalla finestra di casa sua, mentre in sottofondo scorre una canzone di Adriano Celentano, Soli.
Paolo è sposato con Agata, e ha due figli, Aurora e Filippo, coi quali comunica poco. Inoltre, ha una brutta abitudine che non si decide ad abbandonare; passare col rosso a un trafficato incrocio di Palermo mentre sfreccia sul suo motorino. Un giorno la sua temerarietà gli si ritorce contro, e investito in pieno da un furgone, muore. Salito in Paradiso, scopre che, a causa di un errore burocratico, gli restano ancora novantadue minuti sulla Terra. Accompagnato da un Angelo ragioniere che misura con inflessibilità il tempo restante, Paolo torna allora un’ultima volta in mezzo ai suoi cari, per dire loro addio, sistemare storture e mettere in ordine gli affari. Agata nota le inconsuete premure di Paolo, che fa di tutto per stare accanto a lei, rinunciando anche a una cruciale partita del Palermo, di cui è tifosissimo, che potrebbe sancire il ritorno dei rosanero in Serie A dopo molti anni. Mentre cerca di recuperare il rapporto con la figlia, adolescente indipendente e caustica, Paolo ricorda frammenti della sua vita passata, dalle crisi con Agata alle scappatelle erotiche con altre donne.
Nel frattempo, lui e Agata passano sul luogo del suo incidente, che ha bloccato mezza città; poi, Paolo, da solo, per la prima volta dopo molto tempo, va a prendere suo figlio a lezione di nuoto e qui incontra Silvana, sua vecchia amante occasionale, che vorrebbe riallacciare i rapporti con lui. Sempre accompagnato dall’Angelo, decide poi di passare al pub per vedere la partita con gli amici; l’Angelo, per dissuaderlo, gli comunica in anticipo il risultato; la sua squadra del cuore vincerà in rimonta, conquistando la promozione. Rassicurato, Paolo torna a casa per passare gli ultimi minuti con la propria famiglia; ad attenderlo c’è però Agata, che gli comunica una notizia sconvolgente; il cadavere dell’uomo morto nell’incidente in cui poco prima si sono imbattuti, appartiene proprio a lui, e Agata deve recarsi all’obitorio per il riconoscimento. Paolo, allora, spiega alla moglie di non essere morto; lei, commossa, gli si stringe; Aurora, chiamata a casa dal padre l’ora prima, arriva a casa proprio in quel momento e nota il suo strano atteggiamento, rendendosi però disponibile a un chiarimento verbale; i due, allora, si mettono a giocare a un vecchio gioco da tavolo.
Mentre l’orologio scorre inesorabile, e intere decine di minuti passano, Paolo disegna alla figlia, in piccoli flash, tutta la parabola della sua storia d’amore con Agata; dai primi timidi appuntamenti al fidanzamento, passando per i svariati tradimenti da parte di Paolo, la prima grave rottura, e la seguente riappacificazione, corredata dalla sua prima vera dichiarazione d’amore verso Agata. Al termine del racconto, Aurora rassicura il padre; ha fatto tutto il possibile per dimostrare alla madre che l’ama; Paolo, sollevato, si rasserena ulteriormente quando scopre che quella conversazione è durata in realtà solo cinque minuti; la sua percezione del tempo si era distorta, e gli resta ancora una manciata di minuti da sfruttare. Allora va dal figlio Filippo e lo abbraccia, per poi raggiungere Agata in soggiorno; la donna, nei minuti precedenti si era intrattenuta a parlare con l’Angelo, rammaricandosi del destino infausto del marito; per tutta risposta, il Celeste l’aveva rimproverata; piangere sul latte versato è inutile; o si evita quanto più possibile di commettere errori, oppure se errori vengono commessi, si deve esercitare l’arte del perdono. Agata non è troppo convinta dalle parole dell’Angelo, e raggiunta da Paolo, lo abbraccia e lo bacia teneramente.
Il tempo a disposizione, però, è definitivamente scaduto, e Paolo deve presentarsi senza sgarri al suo appuntamento con la Morte. Alla vista del motorino, però, ha un attimo di cedimento e cerca di divincolarsi dalla stretta dell’Angelo, che di forza lo costringe a salire sul veicolo insieme a lui. Una volta in sella, mentre percorre le strade di Palermo, nell’attesa di aderire di nuovo al suo predeterminato destino, Paolo ricorda in pochi istanti, come in un film, la cui colonna sonora è Voglio vivere così (col sole in fronte), tutti gli attimi salienti della sua vita, perlopiù legati a figure femminili o alla sua famiglia; rivive così le piccole quotidianità condivise con Agata, i momenti di gioia vissuti insieme agli amici calciofili, le piccole tenerezze con i figli, e anche la travolgente infatuazione avuta da bambino per una adolescente dalla sensuale avvenenza; in un momento di rottura della quarta parete, la ragazza, che nella mente di Paolo ha ancora l’apparenza fisica di quel glorioso passato, gli ricorda che non può continuare a pensare a lei, che ormai è diventata una vecchia cadente. Immerso nei suoi pensieri nostalgici, Paolo, ormai arrivato al fatidico incrocio, lo affronta con spavalderia, attraversandolo ancora una volta a tutto gas, e ad occhi chiusi; all’improvviso, però, non succede nulla, e il motorino di Paolo riappare, intatto, con i due occupanti illesi,
L’Angelo, attonito per l’accaduto, se ne va sconvolto e irritato dall’irresponsabilità degli Uomini. Paolo, tornato in città, fa in tempo ad assistere agli ultimi minuti della partita; il Palermo, pur profondendo immani sforzi, non riesce a concretizzare le occasioni create, e deve rinunciare alla promozione in Serie A; di fronte allo scoramento degli amici, Paolo fa spallucce e vola da Agata, con un mazzo di fiori in mano. Mentre sale le scale, riceve un SMS da Silvana, che gli chiede di vedersi, e decide di ignorarlo, dedicandosi totalmente alla sua ritrovata famiglia; Il film si conclude, sulle note di Soli di Adriano Celentano, con immagini della nuova vita quotidiana di Paolo e della sua famiglia, unita sotto il segno di una ritrovata complicità.
Momenti di trascurabile felicità è un film del 2019 diretto da Daniele Luchetti, con Pierfrancesco “Pif” Diliberto (Paolo), Federica “Thony” Caiozzo (Agata), Renato Carpentieri (L’angelo), Angelica Alleruzzo (Aurora), Roberta Caronia (Silvana) e Chiara Vinci (l’adolescente)