Return To Sender – Restituire al mittente, film thriller del 2018, finisce con Miranda che lascia morire William nel seminterrato, per poi andarsi a scusare con il padre Mitchell dopo la furibonda litigata di qualche giorno prima; la donna gli assicura che d’ora in poi lei sarà al sicuro, e che William non si farà più vedere in giro, senza però rivelargli di avere volontariamente ucciso il loro cane, Benny, avvelenandolo con l’antigelo. Il film è interpretato da Rosamund Pike e Nick Nolte,
Miranda Wells è una capace e metodica infermiera di pronto soccorso, che però non ha molto successo nella vita privata; ansiosa di sistemarsi, ha organizzato, per una delle prossime serate, un appuntamento al buio con un uomo. Quel pomeriggio, mentre si trova in una tavola calda, salva la vita a un uomo che sta soffocando; ad osservarla, da lontano, William, un giovane, che resta incredibilmente affascinato dalla donna. Dopo averla seguita fino a casa, si finge l’uomo dell’appuntamento e violenta brutalmente Miranda, lasciandola a terra morente, per poi scappare; tutto inutile, dato che in pochissimo tempo viene rintracciato, arrestato e in seguito condannato per stupro. Nel frattempo, Miranda, ripresasi, almeno fisicamente, dopo una lunga convalescenza, cerca di rimettere ordine nella sua vita, e passa molto tempo impegnandosi a ristrutturare la propria abitazione; la donna avrebbe voluto venderla e trasferirsi lontano, ma a causa dell’accaduto, non è stato possibile trovare acquirenti. Non contenta, poi, inizia a scrivere lettere a William, in cui chiede di incontrarlo; il ragazzo inizialmente si nega, ma poi cede; il titolo originale del film si riferisce infatti al messaggio apposto su una lettera, quando questa viene rifiutata dal destinatario.
Da quel momento in poi, Miranda farà periodicamente visita a William, e tra i due nascerà una sorta di bizzarra amicizia; il giovane pare sinceramente pentito, e Miranda ha tutte le intenzioni di agevolare il suo re-inserimento in società. Resasi conto della fragilità emotiva del ragazzo, lei gli parla con fermezza, ma, almeno apparentemente, senza giudicarlo, e William attende con sempre maggior interesse ogni nuova visita. In breve tempo, però, al giovane viene concessa la libertà vigilata; alla tristezza per il fatto che le visite termineranno, fa da contrappunto la proposta di Miranda; aiutarla a ristrutturare la casa. William accetta molto volentieri, e una volta rilasciato, inizia a frequentare casa Mitchell, entrando sempre più in confidenza con Miranda. Un giorno, recatosi da un ferramenta per comprare della vernice, viene visto dal padre di lei, che, sconvolto, si scaglia contro la figlia; come può permettere all’uomo che l’ha violentata di girare libero per casa sua?
La donna ribatte che, per guarire dal trauma subito, ha bisogno che il suo aggressore faccia parte del processo; l’uomo se ne va attonito; William, osservando da lontano il litigio, non si presenta al lavoro, ma qualche giorno dopo, Miranda lo rassicura: il padre non si farà vedere lì per un po’. Mentre sta verniciando una sedia a dondolo, dopo aver bevuto della limonata, William si sente male e stramazza al suolo. Quando si risveglia, è legato al letto in un seminterrato; Miranda è lì con lui e, apparentemente, se ne prende cura. William, però è confuso, e non capisce cosa stia succedendo; in quel momento Miranda lo accusa di essere uno stupratore e rivela, anche allo spettatore, le proprie intenzioni; torturare a morte il suo aguzzino, lentamente. Dopo avergli reciso una mano, e avergli confessato che non si fermerebbe davanti a nulla (ha ucciso il cane del padre e lasciato morire la madre anni prima), svela il lenzuolo che lo copre lasciando intendere di averlo evirato; poi, se ne va e lo abbandona, lasciandolo lì a morire.