Il lato oscuro della mia famiglia, miniserie gialla tedesca prodotta da ZDF, finisce con la scoperta dellle reali circostanze dell’assassinio di Anna; ad uccidere la donna, dopo una violenta lite, è stato il marito, Peter; la donna, infatti, aveva deciso di divorziare e di porre fine al rapporto, non riuscendo a sopportare l’idea che il marito le avesse nascosto, per tutti quegli anni, di essere stato responsabile, da ragazzo, del massacro di un’intera famiglia, i Fielder, rimasti uccisi in un incidente stradale provocato da Peter, ubriaco dopo il ballo di fine anno. Oltretutto, la donna non sopporta il fatto che Peter, dopo averle confessato il suo terribile segreto, l’abbia costretta a fare l’amore con lui, controvoglia. Anna, infatti, ha intrapreso da qualche tempo, una relazione con Tim, il poliziotto che si occuperà del suo omicidio. Mentre Peter si uccide in carcere, Tim elimina tutte le tracce della sua relazione con la defunta, e decide di occuparsi dei suoi figli, come le aveva promesso.
Poco prima della sua morte, Anna cerca di porre fine alla sua relazione con Tim. Dietro sua insistenza, lui le aveva raccontato di una preferenza sessuale: indossare la lingerie di sua madre. Questa rivelazione travolge Anna, che, scioccata, interrompe il rapporto. Nel presente, in prigione, intanto, Peter riceve la visita di Luisa, venuta dagli Stati Uniti, che gli spiega cosa era successo, anni prima, al ballo di fine anno: l’uomo più anziano con cui aveva ballato era il suo terapista, con il quale si era confidata dopo anni di abusi da parte di suo padre. Se Peter le avesse parlato, le cose forse sarebbero andate diversamente.
Comunque, il movente di Peter non viene del tutto esplicitato; il matrimonio con Anna rappresentava per l’uomo una scappatoia verso una vita normale, lontano dai fantasmi del suo passato, e le accuse della moglie avrebbero rischiato di far crollare il suo castello di carte; inoltre, la notte dell’omicidio Peter incontra Tim, che gli si presenta come l’amante di sua moglie, e questo non fa che aumentare il suo disagio; il senso di colpa per l’incidente causato, i cattivi rapporti col padre, e soprattutto, l’idea sempre più insistente che Anna per lui sia sempre stata solo un ripiego, dopo il rifiuto ricevuto da Luisa, pesano su di lui come un macigno.
La mattina dell’omicidio, Anna accusa Peter di essersi approfittata di lei e lo accusa anche di averle fatto condurre una vita ipocrita; lei non ha mai conosciuto il vero Peter, ma soltanto una menzogna. A quel punto, Peter perde il senno e accoltella la moglie, per poi confessare l’omicidio. Nel presente, vediamo Peter in carcere che termina di scrivere una lettera e poi si toglie la vita. Delirante, l’uomo immagina di andare da Luisa alla festa di laurea, ballare con lei e baciarla, finché non chiude gli occhi e il suo cuore smette di battere.
Nell’appartamento di Tim, Vivi, Danny ed Emmi si ritrovano (almeno per il momento) e possono sentirsi di nuovo una famiglia per la prima volta. Tim arriva più tardi, avendo precedentemente distrutto lo smartphone di Anna che Vivi gli aveva dato per ripristinare i dati cancellati. Ogni riferimento al legame di Tim con Anna viene quindi cancellato. Nel finale di Il lato oscuro della mia famiglia, Tim afferma di aver esaudito l’ultimo desiderio di Anna riunendo i bambini. Anche lui si considera ormai parte della famiglia.