No, non si tratta di una nuova razza canina, ma di un esperimento che sta continuando con successo da ormai dieci anni. Ovvero, portare in ufficio il proprio cagnolino per abbassare i livelli di stress e lavorare meglio. È quanto sta portando avanti l’azienda Purina che ha ideato questa forma speciale di pet therapy. Il progetto di si chiama Paw (che in inglese vuol dire zampa), acronimo di Pets at work, animali da campagnia a lavoro. Avviato in Italia nel 2014, ormai è lanciatissimo. E forse pronto a sbarcare in altre realtà. Anche non specificatamente legate ai cani come Purina, azienda di Nestlé che si occupa di cibo per animali.
Al momento in Italia 200 compagnie le compagnie che aderiscono a questo “protocollo”, al grido di “Better with Pets“, meglio con gli animali.
Perché meglio? Perché lavorare con al fianco l’amato cane disinnesca lo stress e la rabbia. E quindi si produce di più e meglio.
Avere l’amico a quattro zampe a portata di mano, poi, diminuisce la paura legata al non sapere cosa faccia in nostra assenza. Oltre a creare serenità ed empatia tra i colleghi.
Se ci pensate, è lo stesso motivo per cui, alla sera, dopo un’intensa giornata di lavoro ci rilassiamo a letto guardando video buffi di cani, gatti, panda, giraffe e chi più ne ha più ne metta. Gli animali fanno stare bene. In uffico e a casa.
In ufficio, però, devono essere rispettate delle regole di convivenza civile. Tra animali e umani e tra gli stessi animali, affinché non ci siano pericoli.
Se volete proporre anche voi il progetto assicuratevi, dunque, che tutte e tutti i colleghi siano d’accordo e non abbiano paure o allergie.
Poi, cercate di capire se questa esperienza particolare sia gradita al vostro cagnolino. Non deve essere un dramma per lei o lui. Nel caso specifico di Purina, i cani sono sottoposti all’esame di un esperto che dà loro una sorta di lasciapassare.
Quanto agli spazi, non è necessario operare chissà quali ristrutturazioni. Basta solo indicare le aree accessibili e gli spazi comuni e tenere i cani al guinzaglio