Il suo nome non è dei più rassicuranti, pesce scorpione. Lo Pterois miles è una specie ittica originaria del Mar Rosso che da qualche tempo sta colonizzando anche i mari italiani, in particolare in Sicilia, Calabria e Puglia. E sta lentamente risalendo anche verso nord. Si tratta di un pesce molto pericoloso che al pari del granchio blu minaccia sia la biodiversità marina che la sicurezza umana.
Noto anche coi nomi di pesce fuoco diavolo e pesce leone, ha un aspetto molto vistoso, caratterizzato da pinne dotate di spine velenose che secernono ciguatossina. Ha colori brillanti, che vanno dal rosso al marrone chiaro o grigio. Lungo circa 35 centimetri, ha capo e occhi sporgenti, questi ultimi dotati di un piccolo corno.
Il veleno contenuto nel pesce resta attivo anche dopo la morte dell’esemplare, quindi va trattato con grande attenzione anche se si trovasse spiaggiato, privo di vita. Nonostante le sue carni siano pregiate e molto ricercate nei mercati ittici, anche per contrastare la proliferazione del pesce, questo può essere tossico anche una volta cucinato. Può capitare, infatti, che parte della tossina resti attiva, forte della sua termoresistenza.
Il pesce scorpione è un predatore che agisce di notte. Di giorno preferisce nascondersi. Originario del Mar Rosso, è presente anche nell’Oceano Indiano e Pacifico. E anche in tutto il Mar dei Caraibi e gran parte delle coste Atlantiche occidentali. Come spesso quando si tratta di specie solitamente ubicate in mari tropicali, grazie all’innalzamento delle temperature ha raggiunto il Mediterraneo, minacciando la fauna autoctona.
Come detto, il pesce scorpione è molto pericoloso. La sua puntura può provocare vomito e convulsioni e nei casi più gravi, paralisi. Nel caso di contatto con il pesce, dunque, e in presenza di questi sintomi è necessario l’intervento medico.
L’ISPRA, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, da sempre è in prima linea nello studio delle specie aliene. E conta molto sulla collaborazione dei cittadini. Se doveste avvistare un pesce scorpione in acque italiane, contattate immediatamente gli uffici dell’Ente, magari quelli delle sedi regionali a voi più vicine. Non lanciatevi in pericolose azioni di cattura.