Si chiama medusa a uovo fritto perché la sua forma, assolutamente incredibile, ricorda questo tipo di piatto, ma il vero nome di questa creatura marina è Cotylorhiza tuberculata. Si tratta di una medusa diffusa nelle acque del Mediterraneo, la cui presenza si sta moltiplicando in questi giorni grazie all’innalzamento delle temperature. E anche alla minore quantità di tartarughe marine, che sono le loro predatrici naturali. La medusa a uovo fritto ha un corpo centrale bianco-giallastro circondato da tentacoli corti e spessi e può raggiungere le dimensioni di 35 centimetri. Inoltre, è caratterizzata da una gobba gialla che somiglia a un tuorlo.
Nuota in mari non profondi ed è da sempre un habitué delle nostre coste, in particolare nel Mar Adriatico, ma anche in Sicilia e Sardegna. Per quanto l’avvistamento di una medusa del genere possa spaventare essa è innocua per l’uomo. Infatti, non causano irritazioni o problemi di salute significativi. Solo i soggetti particolarmente sensibili possono avere conseguenze non gravi dal contatto con la Cotylorhiza tuberculata.
In assoluto, però, rappresenta un importante elemento della biodiversità marina.
La Cotylorhiza tuberculata, infatti, si nutre di plancton, per questo mantiene l’equilibrio delle popolazioni di questi organismi essenziali per l’ecosistema acquatico. A sua volta, è cacciata da pesci e tartarughe marine. La sua foggia particolare, la rende un rifugio perfetto per i piccoli pesci che possono nascondersi dai predatori rifugiandosi tra i suoi tentacoli. Tra questi pesci ci sono i Trachurus trachurus, la Seriola dumerili (ovvero la ricciola), i Caranx ronchus, i Sarpa salpa e i Boops boops.
Cosa fare quindi quando si trova una medusa a uovo fritto? Assolutamente nulla. Contattata da Quotidiano Nazionale, la dottoressa Giulia Calogero, presidente dell’associazione Menkab, che opera a sostegno delle attività di ricerca scientifica e di educazione ambientale dedicate al Mediterraneo spiega:
“Ricordo che stiamo parlando di fauna selvatica. Quindi è vietato toglierla dal male, la specie è protetta dal codice civile e penale. Uccidere una medusa? Alla fine, è un po’ come uccidere un gatto“.
Limitiamoci, insomma, ad ammirarla. E non disturbiamola.