Che i pesci abbiano una memoria superiore al luogo comune del “pochi secondi” è noto, ma un recente studio condotto nel Mediterraneo ha svelato una capacità sorprendente: il riconoscimento degli esseri umani. Ricercatori del tedesco Max Planck Institute of Animal Behavior hanno scoperto che alcune specie di pesci selvatici possono distinguere e ricordare le persone, specialmente se identificate da caratteristiche visive specifiche. I risultati di questa ricerca potrebbero cambiare radicalmente la percezione dell’intelligenza ittica e il nostro rapporto con il mondo marino.

La scoperta è avvenuta per caso, quando alcuni sub hanno notato che i pesci locali sembravano riconoscerli e seguivano determinati individui. Da qui è nato uno studio più approfondito, condotto in acque aperte, per testare la reale capacità di riconoscimento di due specie di orate selvatiche. La prima fase della ricerca ha visto un sub indossare un giubbotto rosso e nutrire i pesci in una specifica area marina. Dopo dodici giorni, alcuni esemplari avevano imparato a seguire il sub anche senza il giubbotto, suggerendo che il riconoscimento non fosse legato solo al colore, ma anche ad altri dettagli.
Nella seconda fase, due sub con attrezzature simili, ma dettagli di colore diversi, hanno nuotato in direzioni opposte. Sebbene inizialmente i pesci fossero indecisi, con il tempo hanno imparato a seguire il sub che li ricompensava con il cibo, ignorando l’altro. Alcuni individui hanno dimostrato una chiara curva di apprendimento, scegliendo con maggiore precisione chi seguire. Quando i due sub indossavano attrezzature identiche, la capacità di distinzione diminuiva, suggerendo che il riconoscimento fosse basato su differenze visive piuttosto che su dettagli fisici umani.
Gli scienziati ritengono che questa abilità possa derivare da strategie di sopravvivenza, simili a quelle di altri animali che interagiscono con gli esseri umani. Studi precedenti hanno già dimostrato che i pesci d’acquario possono distinguere volti umani, ma questa è una delle prime evidenze che anche i pesci selvatici possano sviluppare un riconoscimento selettivo. Inoltre, alcuni pesci sembravano studiare i volti dei sub da vicino, suggerendo una capacità di osservazione ancora più raffinata.
Questi risultati non solo sfidano i preconcetti sulla memoria e l’intelligenza dei pesci, ma potrebbero anche avere implicazioni sulla loro gestione e tutela. Se i pesci sono in grado di formare associazioni con gli esseri umani, questo potrebbe influenzare il loro comportamento in natura e nei contesti di pesca.