Sapevate che gli uccelli del paradiso non si limitano a sfoggiare piume colorate e danze elaborate per attrarre un partner? Recenti studi hanno rivelato che molti di loro brillano letteralmente grazie a un fenomeno chiamato biofluorescenza. Quando la luce ultravioletta colpisce le loro piume, esse emettono una luce visibile che li rende ancora più affascinanti agli occhi delle femmine. Questo fenomeno potrebbe essere una strategia evolutiva per rendere i maschi ancora più attraenti e aumentare le loro possibilità di successo nella riproduzione.

Gli uccelli del paradiso abitano le foreste pluviali dell’Australia, della Nuova Guinea e delle isole circostanti. Sono celebri per il loro piumaggio sgargiante e per le loro intricate coreografie di corteggiamento. Fino a poco tempo fa, però, nessuno sapeva che potessero anche “brillare” grazie alla biofluorescenza. Questo fenomeno si verifica quando un organismo assorbe luce di una certa lunghezza d’onda (come la luce UV) e la riemette in un’altra visibile all’occhio umano, in genere nei toni del verde e del giallo-verde. È un meccanismo diverso dalla bioluminescenza, che invece prevede la produzione autonoma di luce, come accade nelle lucciole.
Uno studio condotto dalla ricercatrice Rene Martin e dal suo team ha analizzato esemplari di 45 specie di uccelli del paradiso conservati presso l’American Museum of Natural History. I ricercatori hanno esposto gli esemplari alla luce UV e blu in una stanza buia, misurando la luce emessa. Hanno scoperto che 37 delle 45 specie testate mostravano biofluorescenza, concentrata principalmente su testa, collo, ventre, coda e persino all’interno della bocca. Questo dettaglio è particolarmente interessante, poiché gli uccelli del paradiso spalancano spesso il becco durante le loro esibizioni di corteggiamento, rendendo così la biofluorescenza ancora più evidente.
I maschi, in particolare, hanno una biofluorescenza molto più marcata rispetto alle femmine, che invece mostrano solo lievi segni fluorescenti, soprattutto sul petto e sull’addome. Si ipotizza che questa differenza serva alle femmine per camuffarsi meglio nell’ambiente circostante. Per i maschi, invece, il fenomeno potrebbe essere un ulteriore strumento per distinguersi nella competizione per l’attenzione delle femmine, che selezionano il partner in base alla vivacità e all’intensità delle sue esibizioni visive.
Un altro elemento che contribuisce a rendere questi uccelli ancora più spettacolari è la presenza di piume “ultranere” in alcune specie. Queste piume assorbono quasi tutta la luce incidente, creando un contrasto estremo che esalta ancora di più le aree fluorescenti, rendendo il maschio ancora più appariscente.