“Questo cavallo sembra una Rolls-Royce in mezzo a un branco di Volkswagen“: ecco come il General Manager del Pimlico Race Course, Chick Lang, commentò le prodezze di Secretariat, il Purosangue che negli anni ’70 collezionò una serie straordinaria di vittorie nelle gare più prestigiose d’America. I suoi record, sanciti dalla vittoria della Triple Crown per la prima volta dopo 25 anni, lo hanno fatto entrare di diritto nella leggenda. Si è posizionato in cima alla classifica dei 100 migliori cavalli da corsa del XX secolo, secondo solo a Man o’ War, e nel 2010 gli è stato anche dedicato un film della Disney intitolato Un anno da ricordare.
Secretariat nasce nel 1970 dalla collaborazione tra Ogden Phipps, proprietario dell’ex cavallo da corsa Bold Ruler, e Penny Tweedy, che gli manda due cavalle per farle accoppiare con Bold Ruler: da questa unione nascono due puledri, di cui uno dal manto sauro e con una stella sulla fronte che la Tweedy si aggiudica in seguito a una scommessa. Non potendo registrarlo sotto il nome di Big Red, com’era sua intenzione inizialmente, la sua segretaria fece vari altri tentativi e optò infine per Secretariat, come la sua professione.
La proprietaria riconosce subito nel temperamento indipendente e curioso del puledro il piglio di un futuro campione, ma il suo debutto non è dei migliori: all’Aqueduct Racetrack di New York del 1972 colleziona infatti solo un quarto posto e una brutta caduta; nello stesso anno, a Saratoga, riesce invece a imporsi vincendo con ben 3 lunghezze di distacco sul favorito, Linda’s Chief. Inizia così a collezionare la prima serie di vittorie tra New York e il Maryland – e una sola sconfitta, per squalifica – che incoronano Secretariat miglior cavallo dell’anno a soli 2 anni di età.
Compiuto il terzo anno di età, Secretariat viene preparato per affrontare la prestigiosa Triple Crown (per esteso Triple Crown of Thoroughbred Racing ossia “Triplice corona dei purosangue da corsa”), una gara composta da 3 tappe: il Kentucky Derby a Louisville, il Preakness Stakes al Pimlico Race Course di Baltimora e il Belmont Stakes a New York. Trattandosi di percorsi lunghi e faticosi, la vittoria su tutte e 3 le piste da parte di un solo cavallo è considerato un evento fuori dal comune e alquanto raro. Nonostante un terzo posto a una gara precedente, Secretariat si presenta al Kentucky Derby nel migliore dei modi: posizionatosi inizialmente undicesimo, è artefice di una rimonta mozzafiato e strappa il primo posto all’avversario Sham, superandolo di due lunghezze e mezza e tagliando il traguardo.

Lo stesso risultato si registra due settimane dopo al Preakness Stakes ma con un tempo di arrivo da record: Secretariat è ufficialmente una celebrità a livello nazionale, e finisce sulle copertine delle riviste Time, Newsweek e Sports Illustrated. A quel punto non ci sono più dubbi che sia proprio lui il favorito per la vittoria del Belmont Stakes, l’ultima gara che gli manca per aggiudicarsi la “triplice corona”. Migliaia di persone seguono la gara in diretta e non riescono a credere ai loro occhi quando il cavallo non si limita a vincere, ma a vincere con ben 31 lunghezze (più di 70 metri) di vantaggio dagli avversari.
Dopo questa incredibile vittoria, Secretariat continua a partecipare a varie altre gare, vincendole tutte; a sancire la sua popolarità, non più ristretta agli Stati Uniti né tantomeno alla sola New York, è l’accoglienza di una folla di curiosi e soprattutto ammiratori e giornalisti al suo arrivo a Toronto per la Woodbine Racetrack, la sua ultima gara ufficiale. Dopo aver vinto anche quella, staccando gli avversari di 12 lunghezze, Secretariat chiude la sua carriera nel migliore dei modi: si ritira dalle competizioni e in qualità di pregiato stallone genera più di 610 puledri, tra cui alcuni campioni.