Campo largo è un termine del gergo politico che si riferisce all’ampliamento di una coalizione di centro-sinistra anche a forze più di sinistra o di altra tendenza politica, comunque affine. La definizione si rifà a una terminologia cinematografica in cui però si parla di campo lungo. Ovvero a un tipo di inquadratura più ampia in cui l’ambiente circostante sovrasta nella messa a fuoco la figura umana (pur visibile).
Il campo largo, insomma, è una sorta di progetto politico che unisce tutti i partiti del centrosinistra e centristi. Anche prima della definizione questo tipo di atteggiamento ha caratterizzato le azioni del centro-sinistra, con coalizioni ampie, seppur non stabili.
Romano Prodi, per esempio, lo aveva già messo in atto, ai tempi dell’Ulivo, con un primo governo formato dai Democratici di Sinistra al Partito Popolare (ex Democrazia Cristiana), fino ai Verdi con il sostegno esterno di Rifondazione Comunista e La Rete. Sulla stessa scia anche Massimo D’Alema e Francesco Rutelli. In seguito, anche il segretario del Partito Democratico Enrico Letta si era rivolto all’idea di campo largo, in questo caso “sovvertendolo” ed espandendolo verso forze di centro.
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L’obiettivo dell’allargamento, quindi, ha visto coinvolti nel corso del tempo ‘Azione’ di Carlo Calenda, ‘Italia Viva’ di Matteo Renzi. E il ‘Movimento Cinque Stelle’ di Giuseppe Conte. Non c’è, dunque, una data precisa in cui la definizione vede la luce, ma negli ultimi anni è tornata spesso sotto i riflettori.
Scherzosamente, anche Roberto Benigni, in occasione delle celebrazioni per la Giornata Mondiale dei Bambini, ha proposto a Papa Francesco di creare un campo largo. “Quasi quasi per le prossime elezioni mi presento io, insieme a lei, facciamo insieme il campo largo. Mettiamo sulla scheda il nome Jorge Mario Bergoglio, detto Francesco: vinciamo subito“, ha detto a Piazza San Pietro.