L’ayahuasca è un decotto psichedelico che si prepara con diverse piante amazzoniche, tra cui il rampicante Banisteriopsis caapi, ricco di alcaloidi (le armine). Può provocare visioni e allucinazioni. Oltre ad avere un effetto lassativo molto forte ed emetico (provoca cioè il vomito). L’uso dell’ayahuasca fa parte quindi di un rituale di purificazione sotto ogni punto di vista, particolarmente diffuso in alcuni paesi del Sudamerica. A condurre il rito è lo sciamano, detto curandero, che conosce perfettamente il dosaggio (una tazzina molto diluita) di quella che è a tutti gli effetti una sostanza psicotropa. Il Dmt, che è il principio attivo dell’ayahuasca, è considerato stupefacente dal Ministero della Salute.
Non solo. Durante il rito dell’ayahuasca ci sono persone che hanno il compito di prendersi cura di chi assume il decotto, per evitare che possa farsi male o allontanarsi in stato di semi incoscienza. Come potrebbe essere successo al giovane musicista Alex Marangon, trovato senza vita nel Piave dopo aver partecipato a una cerimonia ayahuasca nell’abbazia di Santa Bona a Vidor.
L’ayahuasca, infatti, provoca euforia, rallenta la percezione del tempo. E immerge chi ne fa uso in una sorta di mondo assurdo, provocando una scissione io-corpo. Qualcuno parla anche di esperienze di stati di pre-morte. E se non si è opportunamente seguiti, chiunque è a rischio morte.
In Italia l’uso dell’ayahuasca è strettamente regolato. Può essere assunta sempre in quantità minime, in forme controllate, in un contesto religioso, da parte di fedeli della chiesa del Santo Daime, una pratica religiosa sincretica fondata negli anni 30 da Raimundo Irineu Serrache, in Amazzonia. Questa religione considera l’assunzione di ayahuasca come la comunione.
In Brasile l’ayahuasca è legale dal 1986 e fa parte di culti ormai istituzionalizzati. Ma il decotto ha varcato anche i confini dell’America Latina per arrivare negli U.S.A. dove ha conquistato diversi poeti della Beat Generation, come William Burroughs e Allen Ginsberg.
Gli esperti sconsigliano l’assunzione autonoma di ayahuasca, soprattutto se si ha paura delle allucinazioni. Nel caso si volesse procedere, tutto deve essere gestito da personale specializzato. E in contesti protetti e sicuri.