Anastasiya Kylemnyk, nata nel 1995, di origine ucraina, era la fidanzata di Luca Sacchi quando, nel 2019, il giovane venne ucciso da un colpo di pistola fuori da un pub nella zona dei Colli Albani a Roma. La ragazza si è trasferita in Italia nel 2003 insieme alla madre e alla sorella minore e, all’epoca, viveva nel quartiere Appio Latino, a poche centinaia di metri dal luogo in cui è avvenuto l’omicidio del suo fidanzato. Dopo aver conseguito il diploma presso il liceo Augusto di Roma, ha svolto vari lavoretti, tra cui quello di modella e cameriera presso la pizzeria “Dal Bersagliere”. Ha poi frequentato l’Università La Sapienza e lavorato come segretaria in uno studio legale. In merito al suoi coinvolgimento nella morte di Luca Sacchi, Anastasiya è stata condannata a 3 anni di carcere per violazione della legge sugli stupefacenti.
Descritta come una persona gentile e dolce, appassionata di sport, viaggi e animali, Anastasya veniva riconosciuta come persona fidata dai conoscenti, tra cui il titolare della pizzeria in cui ha lavorato, almeno fino a quando non sono emerse accuse sul suo presunto coinvolgimento in attività illegali. Le indagini sull’omicidio di Luca Sacchi hanno portato alla luce contraddizioni nella versione dei fatti fornita da Anastasiya. Inizialmente, aveva raccontato di essere stata vittima di un tentativo di scippo che aveva portato alla morte di Luca, ma successivamente sono emerse versioni dei fatti sempre più deboli e contraddittorie. Le accuse hanno indicato un coinvolgimento di Anastasiya in una compravendita di droga che sarebbe finita male, con uno scambio previsto quella notte.
Luca Sacchi è stato tragicamente ucciso dal pusher Valerio Del Grosso con un colpo di pistola alla testa mentre cercava di difendere la sua fidanzata, Anastasiya Kylemnyk, da Paolo Pirino. Quest’ultimo stava tentando di rubarle la borsa, che, secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri, conteneva la somma di 70mila euro destinati all’acquisto di quindici chili di marijuana. I responsabili dell’acquisto della droga erano presumibilmente gli amici di Luca Sacchi, i pusher all’ingrosso Del Grosso e Pirino, che si erano recati nell’area dell’Appio per gestire la transazione. Tuttavia, una volta avvistati i ragazzi, i due hanno cambiato improvvisamente i loro piani, optando per una rapina, durante la quale hanno sottratto sia il denaro che la marijuana. Del Grosso è stato condannato a 27 anni di carcere in quanto autore dell’omicidio, mentre la pena del complice Pirino e di Marcello De Propris, che consegnò l’arma del delitto, è stata ridotta a 14 anni e 8 mesi.