Dan Caine è il Capo degli Stati Maggiori Riuniti (Chairman of the Joint Chiefs of Staff), la più alta carica militare delle Forze Armate USA, subentrato a sorpresa a Charles Brown Jr. licenziato in tronco da Trump assieme ad altri cinque generali a capo di Esercito, Marina e Aeronautica o dei loro settori legali, lo scorso febbraio. La nomina di Caine è stata inusuale perché era in pensione, dopo una carriera chiusa come tenente generale (o generale “a tre stelle”), un livello più basso.
Nato il 10 agosto 1968, dopo essersi laureato in economia al Virginia Military Institute nel 1990 e aver conseguito un master in guerra aerea nel 2005, ha costruito la sua carriera come pilota F-16, accumulando 2.800 ore di volo, di cui 150 in combattimento durante due missioni in Iraq. Il soprannome “Razin”, ispirato all’idioma “raising Cain” (creare scompiglio) per il suo stile aggressivo, riflette la sua determinazione, aumentata in anni di ruoli chiave come vice comandante del Joint Special Operations Command (2016-2018) e
direttore associato per gli affari militari presso la Central Intelligence Agency (CIA) dal 2021 al 2024, prima del ritiro nel 2024.
Caine è stato in prima linea dopo l’11 settembre, ha sviluppato piani contro i missili Scud in Iraq nel 2003 e guidato operazioni speciali contro l’ISIS. Inoltre, ha gestito l’emergenza per l’uragano Katrina.
President Donald J. Trump in The Situation Room, June 21, 2025 pic.twitter.com/V4pRVzsqcZ
— The White House (@WhiteHouse) June 22, 2025
Come detto, l’arrivo alla vetta del settore militare americano è stata del tutto inaspettata. Nel febbraio 2025, il presidente Donald Trump lo ha nominato al posto di Charles Q. Brown Jr., destituendolo con una decisione che ha sorpreso molti. Confermato dal Senato ad aprile con 60 voti a 25, Caine è il primo presidente del Joint Chiefs senza grado di generale a quattro stelle prima della nomina e il primo scelto in pensione.
Nelle scorse ore hanno fatto il giro del web la foto emblematica scattata nella Situation Room, in cui sembra fare il gesto delle corna durante l’attacco all’Iran. Da italiani lo abbiamo interpretato come scherno, in realtà, secondo quanto si legge su Corriere della Sera, è solo l’enfasi nello spiegare l’attacco ai presenti. Trump lo ha esplicitamente elogiato per la sua passione. Ha detto di lui: “È un generale vero, non un generale televisivo“.
Il rapporto di Trump con Caine è iniziato durante un viaggio in Iraq nel 2018. In quell’occasione, il presidente chiese al generale perché tutti gli dicessero che ci sarebbero voluti altri due anni per finire la guerra contro lo Stato Islamico. Caine rispose che lo si poteva fare nel giro di una sola settimana.
